Con l’arrivo della bella stagione, e in attesa dell’esodo estivo, tornano di attualità week-end fuori porta e con essi, purtroppo, alcune paure sociali connesse al ‘fattore sicurezza’: case in città lasciate disabitate per qualche giorno (e quindi esposte al rischio furto), ma anche quartieri e condomini meno ‘vivi e trafficati’. Il discorso vale ancor più se riferito alle donne, che in Italia risultano essere tendenzialmente poco sicure: sempre più spesso infatti (ce lo dicono i media e lo confermano le statistiche) restano vittime di forme di violenza non solo per strada o in luoghi poco familiari, ma anche in ambienti del tutto abituali e all’interno delle mura domestiche.
Nel nostro Paese le donne hanno paure e nutrono timori che condizionano, in taluni casi anche fortemente, il loro vivere quotidiano. Tutto questo emerge in maniera lampante non solo dalla lettura dei quotidiani ma anche dai dati statistici delle indagini svolte in questo ambito.Se ne trova conferma anche nel rapporto di ricerca ‘Gli italiani, tra senso di sicurezza e percezione del rischio’ * promosso da IVRI, leader in Italia nel settore della consulenza e dei servizi di vigilanza privata, e condotto da Ispo di Renato Mannheimer (settembre 2011), da cui emerge che il 26,8% delle donne italiane dichiara di non sentirsi completamente tranquillo e al sicuro nella propria abitazione (e ben l’8% accusa una totale insicurezza) e la percentuale sale al 52,2% se interrogate sul livello di sicurezza percepito nella propria città (completamente insicure il 18%). Ma quali sono le situazioni più temute dalle donne? Innanzitutto destano loro maggiore inquietudine le città deserte (29,7%) e i periodi dell’anno in cui la gente è in vacanza (22,2%). La notte è fonte di timori per il 16,5% delle intervistate.