Le Fiamme Gialle compiono 235 anni

Paola Fusco

La Guardia di Finanza ha celebrato ieri a Roma, allo Stadio dei Marmi, il 235° anniversario della sua fondazione. Hanno presenziato alla cerimonia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il comandante generale della Guardia di Finanza, il Generale di corpo d’armata Cosimo D’Arrigo. Le celebrazioni si sono aperte cn lo schieramento della brigata di formazione, preceduta dalla banda musicale del Corpo e seguita dai medaglieri e dai labari delle associazioni combattentistiche e d’armata, dai gonfaloni della regione Lazio, della provincia e della città di Roma, dal medagliere dell’Associazione nazionale finanzieri d’Italia e dalla bandiera di guerra, insignita di 57 ricompense. “E’ difficile fare contrasto all’evasione fiscale se appena fuori dai confini è facile e sicuro depositare il bottino come nella caverna di Ali Babà”. Così il ministro Tremonti ha rilanciato la necessità di una lotta comune a livello internazionale contro i paradisi fiscali ricordando anche l’importanza del federalismo fiscale nel contrasto all’evasione: “Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate sono necessarie ma non sufficienti, serve anche l’azione delle amministrazioni locali”. Ma nel suo intervento Tremonti ha parlato anche della crisi e di come il Paese, forte di una significativa attività manifatturiera e del grande risparmio privato che bilancia il grande debito pubblico, ne uscirà più forte. “I fenomeni illeciti sono sempre più insidiosi e sofisticati e per contrastarli è decisiva l’adozione di nuove metodologie investigative e lo sviluppo della dimensione internazionale del Corpo, oggi presente nel mondo con propri rappresentanti nelle realtà piu’ importanti sotto il profilo economico e finanziario”. Queste le parole del comandante generale della Guardia di finanza, Cosimo D’Arrigo. “Agli albori del terzo millennio – ha aggiunto – siamo una moderna e funzionale forza di polizia specializzata nella tutela degli interessi economici e finanziari dello Stato e dell’Unione europea, nel garantire il corretto funzionamento dei mercati, nella difesa dei consumatori e degli utenti, nel contrasto a ogni forma di inquinamento dell’economia. Dalla iniziale azione di vigilanza attraverso il presidio del confine terrestre e marittimo, alle esigenze di tutela richieste dalla globalizzazione dei mercati e dalla recente crisi del sistema finanziario e lungo il cammino percorso – ha sottolineato D’Arrigo – e sempre nuove sono le sfide che la Guarda di finanza è chiamata ad affrontare”.