Maggiore interdipendenza tra le tecnologie fisiche e virtuali
Sono ormai finiti i giorni in cui le aziende potevano permettersi una gestione separata dello storage e del backup per server fisici e virtuali. La risposta per gestire questa complessità sta nello standardizzare diverse piattaforme con strumenti che funzionano sia su piattaforme fisiche che virtuali per la gestione dei sistemi, l’availability, il back-up, la gestione dello storage e la sicurezza. Il backup sempre più protagonista nel 2012
Il mercato del backup è in rapida crescita. Quello che prima era considerato un mercato maturo e dalla crescita lenta sta registrando numeri impressionanti. Le nuove tecnologie introdotte dai vendor cambieranno il modo di proteggere i dati, facendo risparmiare alle aziende milioni di dollari ogni anno.Inoltre, le aziende che utilizzano diversi strumenti di backup per ciascuna piattaforma hanno generato un livello insostenibile di complessità all’interno del loro ambiente. C’è bisogno di un più alto livello di centralizzazione, soprattutto se le aziende hanno in programma di passare al cloud e di continuare a virtualizzare le proprie infrastrutture. L’Information Governance diventerà una parola di moda
Le aziende che riusciranno ad avere il controllo sui rischi e sui costi derivanti dal proteggere le loro informazioni potranno adottare le nuove tecnologie mobili, cloud e social media e utilizzare il proprio patrimonio informativo come un vantaggio competitivo. Le aziende che non riusciranno a controllare e a proteggere i loro dati non saranno in grado di adottare nuove tecnologie e spenderanno di più per la conformità e l’eDiscovery. Gli eventi naturali metteranno ancora a dura prova i piani di disaster recovery
Nel 2011, si sono verificati un maggior numero di disastri naturali rispetto agli anni precedenti. Nel 2012, gli eventi naturali metteranno ancora a dura prova i piani di disaster recovery. La probabilità che le aziende dovranno attuare i loro piani di disaster recovery è più grande che mai. Ci sono così tanti nuovi rischi che non è più sufficiente avere solo piani di disaster recovery. Virtualizzazione e cloud hanno messo sotto pressione le organizzazioni IT, che hanno dovuto ripensare le loro strategie, ma la velocità con cui queste soluzioni sono state dispiegate ha spesso fatto sì che i piani di business continuity non fossero adeguati. Le aziende dovranno iniziare ad automatizzare la recovery e a fare meno affidamento sul personale. Il cloud privato non diventerà un cloud in scatola
Il cloud non arriva in una scatola. Non è possibile acquistare l’hardware e aspettarsi di avere improvvisamente un ambiente di cloud computing. I responsabili dei data center che hanno implementato tecnologie di cloud e virtualizzazione lo hanno fatto per semplificare. Eppure, al centro di questo passaggio al cloud – pubblico e privato – ci sono vantaggi di business tra cui la scalabilità, l’agilità, il controllo e la misurabilità.Il cloud computing si incentra sempre più sulle persone e sui processi – un cambiamento culturale su come le aziende utilizzano l’IT e le risorse esistenti – sui server, sullo storage e sulle persone. Le aziende devono cambiare il modo in cui acquistano l’IT, come lo consumano, e come hanno organizzato l’IT per fornire servizi cloud.
Sono ormai finiti i giorni in cui le aziende potevano permettersi una gestione separata dello storage e del backup per server fisici e virtuali. La risposta per gestire questa complessità sta nello standardizzare diverse piattaforme con strumenti che funzionano sia su piattaforme fisiche che virtuali per la gestione dei sistemi, l’availability, il back-up, la gestione dello storage e la sicurezza. Il backup sempre più protagonista nel 2012
Il mercato del backup è in rapida crescita. Quello che prima era considerato un mercato maturo e dalla crescita lenta sta registrando numeri impressionanti. Le nuove tecnologie introdotte dai vendor cambieranno il modo di proteggere i dati, facendo risparmiare alle aziende milioni di dollari ogni anno.Inoltre, le aziende che utilizzano diversi strumenti di backup per ciascuna piattaforma hanno generato un livello insostenibile di complessità all’interno del loro ambiente. C’è bisogno di un più alto livello di centralizzazione, soprattutto se le aziende hanno in programma di passare al cloud e di continuare a virtualizzare le proprie infrastrutture. L’Information Governance diventerà una parola di moda
Le aziende che riusciranno ad avere il controllo sui rischi e sui costi derivanti dal proteggere le loro informazioni potranno adottare le nuove tecnologie mobili, cloud e social media e utilizzare il proprio patrimonio informativo come un vantaggio competitivo. Le aziende che non riusciranno a controllare e a proteggere i loro dati non saranno in grado di adottare nuove tecnologie e spenderanno di più per la conformità e l’eDiscovery. Gli eventi naturali metteranno ancora a dura prova i piani di disaster recovery
Nel 2011, si sono verificati un maggior numero di disastri naturali rispetto agli anni precedenti. Nel 2012, gli eventi naturali metteranno ancora a dura prova i piani di disaster recovery. La probabilità che le aziende dovranno attuare i loro piani di disaster recovery è più grande che mai. Ci sono così tanti nuovi rischi che non è più sufficiente avere solo piani di disaster recovery. Virtualizzazione e cloud hanno messo sotto pressione le organizzazioni IT, che hanno dovuto ripensare le loro strategie, ma la velocità con cui queste soluzioni sono state dispiegate ha spesso fatto sì che i piani di business continuity non fossero adeguati. Le aziende dovranno iniziare ad automatizzare la recovery e a fare meno affidamento sul personale. Il cloud privato non diventerà un cloud in scatola
Il cloud non arriva in una scatola. Non è possibile acquistare l’hardware e aspettarsi di avere improvvisamente un ambiente di cloud computing. I responsabili dei data center che hanno implementato tecnologie di cloud e virtualizzazione lo hanno fatto per semplificare. Eppure, al centro di questo passaggio al cloud – pubblico e privato – ci sono vantaggi di business tra cui la scalabilità, l’agilità, il controllo e la misurabilità.Il cloud computing si incentra sempre più sulle persone e sui processi – un cambiamento culturale su come le aziende utilizzano l’IT e le risorse esistenti – sui server, sullo storage e sulle persone. Le aziende devono cambiare il modo in cui acquistano l’IT, come lo consumano, e come hanno organizzato l’IT per fornire servizi cloud.