“L’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile”: il libro per i decision makers su IA e SDGs

Cosa succederebbe se esistessero sistemi di riconoscimento facciale in grado di rilevare la malnutrizione infantile in Africa? O se algoritmi predittivi riuscissero a prevenire i fenomeni climatici estremi, ottimizzare i consumi energetici e ridurre la CO2? Su questo si concentra la riflessione de “L’Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Sostenibile”, il libro realizzato da CISV/Ong 2.0, community per l’uso del web e delle ICT nella cooperazione internazionale, da AIxIA, Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, e dal Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Il volume, scaricabile gratuitamente qui, è stato realizzato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e con il contributo di CNR, Engineering, Exprivia, ISTC, QuestIT e Readytech. 

Obiettivo del progetto è esaminare come l’Intelligenza Artificiale possa essere impiegata a sostegno di una trasformazione socio-economica che favorisca la crescita del benessere a livello globale, ma non solo. Il fine è anche quello di rendere i policy maker, nazionali e internazionali, consapevoli dell’IA e delle sue potenzialità (e dei rischi) nel rispondere alle sfide globali dello sviluppo sostenibile. Tutto questo, attraverso una trattazione semplice, ma mai banale o semplicistica, capace di rivolgersi non solo a esperti del settore, ma anche a tutti i cittadini. 

Viviamo un momento complesso. La pandemia in corso è solo una delle emergenze: il riscaldamento globale, la sesta estinzione di massa, l’inquinamento da plastica, pesticidi e altri veleni che stiamo distribuendo nell’ambiente rappresentano sfide di sopravvivenza molto complesse da affrontare. Eppure, mai come oggi, abbiamo a disposizione strumenti e conoscenze che potrebbero aiutarci a risolvere questi problemi. Noi siamo convinti che l’Intelligenza Artificiale sia uno di questi”, spiega Piero Poccianti, presidente AIxIA.

Dobbiamo indirizzare i risultati dell’Intelligenza Artificiale verso il benessere dell’umanità e dell’intero pianeta che ci ospita. Se indirizziamo l’IA verso obiettivi sbagliati otterremo effetti distopici, ma se formuliamo i nostri obiettivi in modo corretto, questa disciplina potrà essere fondamentale per risolvere le difficili sfide che ci aspettano”, aggiunge Silvia Pochettino, Founder e Ceo di Ong 2.0.

Dopo un capitolo introduttivo sull’Intelligenza Artificiale e sullo stato dell’arte della disciplina, il libro entra nel vivo dell’argomento, analizzando le capacità e i rischi dell’IA in relazione ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dall’ONU nell’Agenda 2030. Per ogni singolo SDG vengono riportati casi concreti di applicazione delle tecnologie di IA per la lotta alla povertà, il miglioramento dell’alimentazione, dell’istruzione o della sanità nel mondo, per citarne alcuni.

Tema degli altri capitoli è l’analisi delle strategie che i vari Paesi stanno pubblicando per indirizzare lo sviluppo della disciplina a livello locale e mondiale, con un focus sul contributo dell’IA nell’ambito della negoziazione internazionale (obiettivo n 17 degli SDGs). 

In chiusura, 10 raccomandazioni che dovrebbero essere poste a base dello sviluppo e dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale da parte del genere umano, tra cui:

  1. L’importanza della ricerca
  2. Un approccio multidisciplinare
  3. Infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale 
  4. Il problema della spiegazione
  5. Indirizzare l’Intelligenza Artificiale verso il benessere
  6. Superare la cultura dei regolamenti come unico mezzo di contrasto ai rischi 
  7. Sollecitare una cultura del benessere
  8. Avere un quadro complessivo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 
  9. Superare la paura dell’Intelligenza Artificiale 
  10. Un progetto per il censimento e l’integrazione delle applicazioni di IA per il SDGs

I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia esistenziale per l’Europa e per il mondo. La creazione di un’economia europea competitiva e climaticamente neutra è una priorità politica assoluta per la Commissione Europea, che ha avviato la doppia transizione, verde e digitale. L’IA ha un forte potenziale per facilitare il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità dell’UE. La tecnologia stessa però ha una crescente impronta ambientale. La Commissione sosterrà la ricerca su un’IA più verde, e affronterà la questione del consumo energetico delle tecnologie di IA tramite l’ottimizzazione e il sostegno allo sviluppo di semiconduttori di nuova generazione”, dichiara Lucilla SioliDirettrice Intelligenza Artificiale e Industria Digitale presso la Commissione europea.

L’intelligenza artificiale non deve emulare quella umana, ma simularne il funzionamento e i meccanismi. Queste metodologie, sviluppate sul piano scientifico, possono essere tradotte in tecnologie in grado di risolvere problemi come il riconoscimento facciale oppure, in sinergia con la robotica, in ambiti diagnostici e nell’assistenza di persone con disabilità causate da malattie neurodegenerative o da lesioni neurospinali. Si crea così un’importante interazione tra scienza, tecnologia ed economia, dal notevole potenziale trasformativo e dal forte spirito di servizio nel supporto ai soggetti più fragili”, afferma Maria Chiara CarrozzaPresidente del CNR.