“Sarebbe davvero bello se le tesi dei due fratelli di Locri a sostegno del padre, accusato di aver abusato della figlia dodicenne, fossero vere e le ipotesi di reato formulate dalla guardia di finanza, risultassero campate in aria. Ma, purtroppo, le indagini degli inquirenti hanno dato esito diverso” – lo afferma in una nota il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia. “Il male subito da una bambina” – ha aggiunto – “peserà per tutta la vita sulla vita della bambina , condizionandone lo sviluppo e il senso di fiducia negli altri, basilare per un corretto processo di socializzazione. Ecco perché la violenza sui minori è da considerarsi un crimine contro l’umanità debole e indifesa, così come la copertura di chi abusa. Difendere una persona anche davanti a prove schiaccianti significa violentare ulteriormente la vittima, che invece ha bisogno di solidarietà e sostegno, per superare un trauma così forte. I fratelli della bambina superino ogni forma di orgoglio e non abbiano paura di tendere la mano alla sorellina, che mai come oggi ha bisogno di loro e della loro verità. Il fenomeno degli abusi sui minori è molto più vasto di quanto si pensi e, proprio l’omertà di chi sa e tace contribuisce ad alimentarlo. Questo atteggiamento non è meno criminoso dell’atto in sé, ecco perché è necessario che tutti indistintamente si sentano impegnano in prima persona a diffondere la cultura del rispetto dovuto ai bambini e, non abbiano paura di niente e di nessuno. Chi sa e non denuncia non è degno di considerazione civile”.