“Made in italy” fatti in Cina

Gian Luca Berruti

Ventimila capi di abbigliamento commercializzati a prezzi stracciati, tutti recanti l’etichetta “Made in Italy” ma prodotti in Cina, sono stati sequestrati dai finanzieri del II Gruppo Roma all’interno di un maxi-centro commerciale sito a Fiumicino (RM). L’ingente sequestro di generi d’abbigliamento contraffatti è avvenuto a seguito di un normale controllo fiscale, che i militari della Guardia di Finanza stavano conducendo nei confronti di una società riconducibile a cittadini di nazionalità cinese e operante presso il più grande centro commerciale della cittadina balneare. All’interno dell’esercizio, infatti, i militari delle Fiamme Gialle hanno rinvenuto abiti femminili corredati di cartellino riportante un nome italiano di fantasia. Oltre alla dicitura “Made in Italy”, visivamente rafforzata con tanto di bandierina tricolore, gli stessi capi presentavano al loro interno (in maniera poco evidente) un’altra etichetta indicante, quale luogo di produzione dei prodotti, la Cina. Costato l’evidente tentativo di frode in danno dei consumatori (peraltro non inedito), i finanzieri hanno così provveduto a sequestrare i prodotti irregolari, con i quali si era tentato di trarre in inganno dei consumatori convinti di acquistare prodotti di fattura italiana a prezzi convenienti. Al termine dell’attività le due donne responsabili dell’impresa, rispettivamente madre e figlia, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria.