Maltempo, Sardegna: Santa Teresa chiede stato di calamità

Eugenia Scambelluri

Dopo il nubifragio che ha colpitio la Gallura, si inizia a fare la conta dei danni: il Comune di Santa Teresa Gallura, forse uno dei centri più colpiti dalla forza dell’acqua, ha chiesto lo stato di calamità naturale. Martedì e mercoledì nel Nord Sardegna sono state due giornate di grane emergenza, con vigili del fuoco, protezione civile, volontari, polizia locale mobilitati senza interruzione. A Santa Teresa sono stati tanti i disagi, a cominciare dal crollo del ponte sulla strada per la Filetta, i danni al Porto Turistico, alle strade e agli accessi al mare, in particolare nelle località della Marmorata, di Rena bianca, Porto Pozzo: ingenti anche i danni alla condotta idrica e a quella fognaria. Il sindaco sin da ieri sera ha comunicato alla popolazione che potrebbe esser possibile l’ interruzione dell’erogazione dell’acqua. "Sono però fiducioso che la situazione dell’ acqua rientri nella normalità entro stasera”, ha detto il sindaco Stefano Pisciottu." 

Dopo aver chiesto lo stato di calamità naturale, ora, grazie ai tecnici dell’amministrazione, stiamo predisponendo una dettagliato relazione sull’accaduto: al momento è impossibile quantificare i danni, perche’ noi stiamo valutando l’ aspetto pubblico, ma sono ingenti anche i danni ai privati, alle attivitàcommerciali, alle strutture ricettive", ha concluso il primo cittadino del centro gallurese.