Manganelli: ordine pubblico, tra buone pratiche ed errori

Paola Fusco


"Siamo assolutamente soddisfatti di come gestiamo l’ordine pubblico: abbiamo affinato delle buone pratiche, e siamo orgogliosi di dirlo, ma abbiamo commesso anche degli errori, e abbiamo l’orgoglio di saperlo riconoscere e lo spirito critico che ci consente di isolarli affinché’ non si ripetano". Lo ha affermato il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, intervenendo questa mattina alla cerimonia di inaugurazione del Centro di formazione per la tutela dell’ordine pubblico. Uno dei punti chiave nella gestione dell’ordine pubblico – ha premesso Manganelli – "è la valutazione dei rischi: il contributo dell’intelligence e dei reparti investigativi è fondamentale perché solo la consapevolezza del rischio effettivamente incombente può permetterci di pianificare la nostra attività in modo efficace". Altro elemento importantissimo è "la catena di comando: guai a strutturare interventi così delicati senza che ci sia la compattezza dei reparti e la consapevolezza di chi deve assumersi la responsabilità di questa o quell’azione. Nella catena di comando non ci devono essere equivoci". Quanto alle tecniche operative, ha aggiunto il Prefetto Manganelli, "vanno rinfrescate a evitare l’uso della forza: è necessario negoziare, dialogare, prevedere quanto può accadere per prevenire il peggio. E anche nei momenti difficili, che a volte ci sono, occorre trovare il giusto equilibrio tra l’esercizio muscolare, a volte necessario per far rispettare le regole, e i diritti di tutti: quello dei manifestanti a esprimere il
dissenso in ogni forma, purché pacifica, e quello dei cittadini che non devono vedere compromesse le proprie libertà individuali. In questo equilibrio c’è il nostro non facile lavoro, che continueremo a fare con dedizione, passione, onestà e trasparenza, nell’interesse del Paese".