”Non escludo un’iniziativa legislativa per la carta d’identità elettronica, un progetto nato nel ’97 in via sperimentale e ancora bloccato per un contenzioso al Tar tra il Poligrafico dello Stato e la Finmeccanica”. Roberto Maroni, in audizione al Comitato Schengen, risponde alle
sollecitazioni del presidente Margherita Boniver sulla carta di identità elettronica. ”Un’ottima idea che però è ferma alla fase sperimentale”, ammette il ministro. Quanto alla possibilità di
inserire un chip con le impronte digitali, Maroni spiega che il Garante della privacy ha già ”espresso parere favorevole a memorizzare il ‘template’ delle impronte sul documento. Sto pensando di riprendere l’iniziativa a livello legislativo” per passare alla seconda fase, che dovrebbe però prevedere anche servizi ai cittadini. Feliciano Polli, delegato Anci per l’innovazione e la semplificazione ha così commentato la dichiarazione del ministro: ”I comuni rivendicano il proprio ruolo nel progetto della carta d’identità elettronica, e vogliono essere coinvolti preventivamente in qualsiasi processo decisionale in merito, perché la materia
rientra nelle loro competenze e perché possiamo dare un contributo decisivo”.