Merck avvia il programma registrativo di fase III con il farmaco sperimentale Evobrutinib nella Sclerosi Multipla Recidivante

redazione

 Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, ha annunciato oggi l’inizio di due studi registrativi di fase III (EVOLUTION RMS 1 e 2) sull’efficacia e sulla sicurezza di evobrutinib, inibitore orale altamente selettivo della Bruton-tirosin-chinasi (BTK) in pazienti adulti con Sclerosi Multipla Recidivante (SMR).

“Evobrutinib rappresenta una potenziale innovazione per le persone che convivono con la SM, poiché può offrire un nuovo duplice meccanismo d’azione pensato per avere un impatto sulle cellule mieloidi, oltre che sulle cellule B, così da affrontare la patobiologia della SM in una maniera fondamentalmente nuova”, ha dichiarato Luciano Rossetti, Head of Global Research & Development per il business Biopharma di Merck. “Evobrutinib, sviluppato nei nostri laboratori, è un inibitore orale altamente selettivo di BTK, che ha mostrato un’evidenza di attività clinica nella SM recidivante. Il passaggio di questa molecola in Fase III è un passo importante, per noi e per la comunità della SM, perché costituisce l’opportunità di fare un ulteriore passo avanti nella valutazione del rapporto rischio-beneficio nei pazienti con SM recidivante”.

L’avvio degli studi di fase III è legato ai risultati dello studio clinico di fase II, che ha raggiunto il suo endpoint primario nel corso di 24 settimane di trattamento, in cui il numero totale delle lesioni T1 captanti gadolinio si è ridotto nel braccio con evobrutinib rispetto a quello con placebo. La riduzione delle lesioni T1 captanti gadolinio è stata osservata a 12 settimane, momento in cui erano disponibili i primi dati di RMI, e si è mantenuta nelle 48 settimane con evobrutinib 75 mg QD e 75 mg BID. Ulteriori dati mostrano che l’effetto sulla riduzione delle ricadute osservato alla settimana 24 è stato mantenuto nel corso delle 48 settimane.

Nello studio di Fase II, i più comuni eventi avversi di qualsiasi grado osservati in associazione a evobrutinib includevano rinofaringite e aumenti dei livelli di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST) e lipasi. Tutti gli eventi hanno avuto inizio entro le 24 settimane dall’avvio del trattamento e sono regrediti con l’interruzione del trattamento senza conseguenze cliniche entro il periodo di sicurezza di 52 settimane. Nel corso dello studio, l’85% dei pazienti (227 su 267) ha completato le 52 settimane di trattamento.

EVOLUTION RMS 1 e 2 sono due studi multicentrici, randomizzati, a gruppi paralleli, in doppio cieco, controllati con trattamento attivo, che confrontano evobrutinib somministrato due volte al giorno con interferone beta-1a somministrato per via intramuscolare una volta alla settimana. L’endpoint primario di entrambi gli studi è il tasso di ricaduta annualizzato alla settimana 96. Gli endpoint secondari includono il tempo di prima insorgenza della progressione di disabilità in base alla scala  EDSS (Expanded Disability Status Scale) a 12 e 24 settimane, e il numero totale di lesioni T1 captanti gadolinio e di nuove o ingrandite lesioni T2 valutate mediante risonanza magnetica per immagini.

Nell’ambito dell’impegno di Merck nello sviluppo di farmaci incentrati sui bisogni terapeutici insoddisfatti del paziente, Merck ha collaborato con il progetto Accelerated Cure Project (ACP) per la sclerosi multipla ed il suo network partecipativo di ricerca iConquerMs per cogliere e integrare le prospettive delle persone affette da SM nella progettazione e nell’attuazione degli studi clinici. Attraverso questa innovativa collaborazione, un comitato di persone che convivono con la SM ha fornito feedback e approfondimenti sulla scelta degli endpoint di esito riportati dai pazienti (Patient Reported Outcomes – PRO) negli studi, in particolare in relazione alla rilevanza delle misure PRO per l’esperienza del paziente nella vita quotidiana e ai materiali rivolti al paziente. Questo impegno si è concentrato in gran parte su due PRO inclusi negli endpoint secondari: variazione rispetto al basale nel Patient Reported Outcomes Measurement Information System (PROMIS) MS Physical Function (PF) e nel PROMIS MS Fatigue Scores a 96 settimane.

“Anche con le terapie più efficaci per la SM recidivante, oltre il 50% dei pazienti manifesta attività di malattia clinica o subclinica; sussiste quindi la necessità di nuove terapie orali che affrontino diversamente la patobiologia della SM”, ha osservato il Dottor Xavier Montalban, Professore di Medicina, Direttore del Dipartimento di Neurologia presso l’Università di Toronto, Direttore del Centro SM presso il St. Michael’s Hospital, Canada, Presidente e Direttore del Dipartimento di Neurologia-Neuroimmunologia e Unità di Neuroriabilitazione, Centro di Sclerosi Multipla della Catalogna (Cemcat), Ospedale universitario di Vall d’Hebron, Barcellona, ​​Spagna e sperimentatore principale nello studio EVOLUTION RMS 2. “Non vediamo l’ora di vedere i risultati di questo programma clinico dopo i promettenti risultati della Fase II.”

Il reclutamento per lo studio è attualmente in corso con l’obiettivo di arruolare 1.900 pazienti entro giugno 2023.

Informazioni su Evobrutinib

Evobrutinib (M2951) è in fase di sviluppo per studiare il suo potenziale come trattamento per la sclerosi multipla (SM), l’artrite reumatoide (AR) e il lupus eritematoso sistemico (LES). È un inibitore orale altamente selettivo della tirosina chinasi di Bruton (BTK) che è importante nello sviluppo e nel funzionamento di varie cellule immunitarie tra cui linfociti B e macrofagi. Evobrutinib è progettato per inibire le risposte primarie delle cellule B come proliferazione e rilascio di anticorpi e citochine, senza influenzare direttamente le cellule T. Si ritiene che l’inibizione della BTK sopprima le cellule produttrici di autoanticorpi, azione che la ricerca preclinica suggerisce potrebbe essere terapeuticamente utile in alcune malattie autoimmuni. Il programma globale di sviluppo clinico di Fase III che valuta evobrutinib nella SM comprende due studi registrativi, EVOLUTION RMS 1 e 2. Evobrutinib è attualmente oggetto di indagine clinica e non è approvato in nessuna parte del mondo.

Informazioni sulla Sclerosi multipla

La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune, cronica e infiammatoria del sistema nervoso centrale; essa costituisce il più comune disturbo neurologico disabilitante d’origine non traumatica nei giovani adulti. Si stima che circa 2,3 milioni di persone nel mondo siano affette da SM. Nonostante la sclerosi multipla sia caratterizzata da un’ampia varietà di sintomi, quelli osservati con maggiore frequenza includono disturbi focali, intorpidimento e formicolii agli arti, diminuzione della forza muscolare e disturbi della coordinazione. Le forme recidivanti di SM sono le più comuni.

L’impegno di Merck in Neurologia e Immunologia

 

Merck ha una lunga tradizione in neurologia e immunologia, con significative attività nella ricerca & sviluppo e commercializzazione di farmaci per la sclerosi multipla (SM). L’attuale portfolio dell’Azienda nella SM comprende due medicinali per il trattamento della SM recidivante, ed una solida pipeline focalizzata sulla scoperta di nuove terapie col potenziale di modulare i principali meccanismi patogeni nella SM. Merck intende migliorare la vita di coloro che convivono con la SM, con una particolare attenzione alle loro esigenze terapeutiche insoddisfatte.

La solida pipeline di immunologia dell’azienda si concentra sulla scoperta di nuove terapie che hanno il potenziale di modulare i meccanismi patogeni chiave in malattie croniche come la SM, il lupus eritematoso sistemico (LES) e le forme di artrite, tra cui l’artrite reumatoide (RA) e l’artrosi (OA).