Hanno tentato di evadere dal carcere di MESSINA, ma l’attenta vigilanza della Polizia Penitenziaria ha scongiurato sul nascere il grave evento critico. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Racconta Lillo Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del SAPPE: “Nel pomeriggio di oggi, due detenuti appartenenti alla categoria Alta sicurezza per il reato commesso, hanno tentato la fuga. I due, di età rispettivamente 19 e 25 anni, e quindi giovani ed agili, hanno approfittato delle ore di aria all’interno del cortile passeggi ed improvvisamente si sono arrampicati su un muro per poi riuscire a portarsi sopra l’intercinta. Immediatamente scattato l’allarme, il personale presente in istituto si è subito prodigato per porre fine a quanto stava per essere messo in atto. Da quanto appreso, si è reso necessario lo sparo in aria a scopo intimidatorio da parte di un poliziotto penitenziario che, nell’immediato, si è recato all’esterno della struttura per scongiurare l’eventuale fuga. Probabilmente tale azione fulminea è stato decisiva in quanto i due hanno poi desistito dal loro intento. Tutto il personale in servizio si è contraddistinto nella delicata vicenda ed è grazie all’attenzione e alla professionalità dei Baschi Azzurri, dunque, una clamorosa evasione è stata sventata in tempo”.
Il SAPPE, con il Segretario Generale Donato Capece, torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: “Nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili, non quelli che teoricamente si potrebbero rendere disponibili. Un problema è la mancanza di lavoro, che fa stare nell’apatia i detenuti. Ma va evidenziato anche che l’organico di Polizia Penitenziaria è sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi. E fatelo dire a noi che stiamo tra i detenuti, in prima linea, 24 ore al giorno”.
“Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando deve avvicendare dalla guida dell’Amministrazione Penitenziaria l’attuale Capo, il siciliano Santi Consolo. Da quando c’è lui, le aggressioni a poliziotti penitenziari ed i tentativi di evasione dalle carceri hanno una cadenza quasi quotidiana, anche per l’assenza di adeguatiprovvedimenti. L’Amministrazione penitenziaria si preoccupa di garantire l’uso della sigaretta elettronica ai detenuti o, come quest’estate, delle docce nei cortili dell’ora d’aria, sempre per i ristretti. Non pensano certo agli Agenti di Polizia Penitenziaria, alle loro pessime e precarie condizioni operative, al fatto che siamo sotto organico di più di 7mila unità, e che dobbiamo anche pagarci la stanza se dormiamo in Caserma mentre nessun detenuto paga allo Stato alcunchè per il ‘soggiorno’ nelle carceri italiane”, conclude Capece.