Minaccia terrorismo sulle olimpiadi di Pechino

Tiziana Montalbano

Salvi i passeggeri del volo Cz6901 della China Southern Airlines.
L’aereo, decollato venerdì da Urumqi e diretto a Pechino, ha dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza a causa di un tentato dirottamento da parte di presunti attentatori.
La notizia è stata svelata ieri dal governatore dello Xinjiang, Nuer Baikeli, all’agenzia “Nuova Cina”.
L’intento era quello di provocare un disastro aereo ma l’equipaggio dell’aeromobile ha scoperto e sventato in tempo l’azione.
I particolare del sabotaggio non sono ancora noti tranne che tutti i passeggeri sono atterrati incolumi.
La versione dei fatti fornita da Pechino non è però convincente a causa della decennale battaglia che il governo cinese combatte nello Xinjiang contro gli uighur, popolazione islamica dalle origini turche, che costituisce il 47% della popolazione di una regione molto ricca di petrolio.
“Il governo cinese usa la minaccia del terrorismo solo per perseguitare gli uighur” è stata la dichiarazione della dissidente Rebya Kadeer.
Nel frattempo gli organizzatori delle Olimpiadi s’affrettano a dichiarare che i Giochi non sono a rischio. "E’ stato messo a punto un efficiente sistema di sicurezza per le Olimpiadi", ha detto Sun Weide, portavoce del gruppo organizzatore olimpico, conosciuto come Bocog. "Siamo certi che si terranno dei Giochi Olimpici sicuri e pacifici".
Un altro episodio, nel gennaio scorso, aveva dato l’allarme “terroristico islamico”.
Era stata la polizia cinese ha sventare un attacco terroristico grazie a un blitz all’interno di un covo. Un’operazione che di era conclusa con l’uccisione di due sabotatori e all’arresto di altri 15.