Modalità provvisoria Android: Panda Security suggerisce quali precauzioni adottare per utilizzarla in sicurezza

redazione

Quasi tutti gli utenti sono a conoscenza della modalità provvisoria su Windows, chiamata anche Safe Mode, ossia uno spazio parallelo con le funzionalità ridotte al minimo, solitamente utilizzato per individuare e risolvere i problemi del sistema operativo.

Pochi utenti invece sanno che la modalità provvisoria esiste anche su Android e ha le medesime funzioni, ma è necessario utilizzarla adottando delle precauzioni, pena l’alterazione involontaria delle impostazioni del telefono e la cancellazione dei dati immagazzinati nel device. 

Cos’è la modalità provvisoria Android

La modalità provvisoria del sistema operativo Android è un ambiente di funzionamento minimale pensato per gli sviluppatori di app nel quale anche l’utente può agire, ad esempio per ripristinare le impostazioni di fabbrica. Tuttavia, la Safe Mode di Android può essere usata anche per altri scopi, come individuare app problematiche per il sistema Android.

Oltre all’indubbia utilità della modalità provvisoria, preme sottolineare come vi sia il rischio potenziale di alterare profondamente il funzionamento del telefono, rimuovere app o addirittura perdere tutti i nostri dati se non si conoscono bene le procedure per intervenire in Safe Mode.

A cosa serve la modalità provvisoria

Una volta entrati nella modalità provvisoria di Android possiamo scegliere tra diverse opzioni. Le più utili sono:

  • Cancellare la cache: opzione utile per liberare spazio e, a volte, per risolvere i problemi di funzionamento delle app. In questo modo, però, verranno anche cancellati i vecchi aggiornamenti del sistema operativo solitamente salvati solo nella memoria temporanea.
  • Riportare il telefono alle impostazioni di fabbrica: quando il telefono funziona male, abbiamo un device compromesso da virus o altri problemi che non riusciamo a risolvere, il rimedio definitivo è quello che in gergo si chiama hard reset, ovvero un ripristino totale. In questo modo, il telefono viene riportato allo stadio in cui si trovava quando l’abbiamo tolto dalla confezione, quindi senza aggiornamenti di sistema, senza app, senza widget e soprattutto senza dati.
  • Installare un aggiornamento da una card SD: serve per installare un firmware diverso da quello esistente e che abbiamo precedentemente scaricato e salvato su una scheda di memoria. Molto utile se il firmware è rovinato o infetto o per risolvere problemi di compatibilità su telefoni che hanno superato il ciclo massimo di aggiornamenti.

In questo contesto non vogliamo soffermarci su altre funzionalità destinate agli sviluppatori, poiché sarebbe possibile intervenire (volontariamente o accidentalmente) sul funzionamento di componenti importanti del sistema, come la grafica, le lingue o le partizioni di sistema.

Cosa fare prima di entrare in modalità provvisoria

Dalla modalità provvisoria si accede a componenti e funzionalità delicate di Android, per cui prima di agire è consigliabile:

  • fare un backup di file, foto, video e conversazioni presenti sul dispositivo.
  • fare uno screenshot dei widget utilizzati.
  • segnare eventuali impostazioni personalizzate (sempre tramite screenshot).
  • assicurarsi di avere le credenziali di accesso di tutte le app e servizi in uso.

Come entrare nella modalità provvisoria di Android

La procedura per accedere alla modalità provvisoria varia in base al modello del telefono, ma in generale si tratta di un uso combinato dei tasti fisici dello smartphone, nello specifico quelli del volume e di accensione. Consultando l’elenco dei centri assistenza dei produttori  è possibile trovare le istruzioni specifiche per ogni smartphone. 

Una volta concluso l’intervento in modalità provvisoria, per abbandonarla basterà selezionare la voce Power Off nell’elenco di opzioni della Safe Mode, o in alternativa forzare lo spegnimento tenendo premuto il pulsante di accensione.

Considerazioni finali sulla modalità provvisoria

La funzionalità più semplice e utile di questa modalità per l’utente è verificare se qualunque problematica che affligge il telefono è dovuta ad una o più app, oltre al ripristino delle impostazioni di fabbrica, che a volte diventa una scelta obbligata quando il nostro smartphone proprio non ne vuole sapere di funzionare correttamente.

L’importante è conoscere quali potenziali pericoli esistono e seguire le procedure evidenziate per non scongiurare ogni rischio, magari avendo a disposizione un altro dispositivo connesso a Internet per consultare informazioni e risorse specializzate.