Napoli: 11 feriti tra tifosi polacchi e poliziotti

redazione

E’ di undici feriti tra le forze dell’ordine e di tre tifosi polacchi medicati in ospedale il

bilancio della notte di violenza vissuta a Napoli in attesa della partita di calcio tra la squadra azzurra e il Legia Varsavia,

valevole per l’Europa League e in programma stasera alle 19 presso lo stadio San Paolo.

 

Un paio gli scontri tra i supporter delle due compagini: il primo nella zona di Capodichino nel corso del quale sono stati arrestati sette napoletani e due bulgari, tifosi alleati con il

Napoli e avversari del Legia Varsavia. Il secondo episodio in piazza Garibaldi: qui sono stati sette i tifosi polacchi arrestati e tre quelli denunciati. Sedici, quindi, gli arresti

mentre sono 65 le persone condotte in Questura per essere identificate e fotosegnalate e per le quali la posizione è ancora al vaglio degli inquirenti.

 

Contestualmente, sempre in piazza Garibaldi lato via Marina, quattro napoletani che viaggiavano a bordo di una Mercedes sono

stati aggrediti da un gruppo di polacchi: l’auto è stata incendiata e uno dei passeggeri è stato picchiato.

 

I reati ipotizzati per gli arrestati sono: rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento e porto

di oggetti atti a offendere. A uno soltanto degli indagati viene contestato anche il fatto di avere con sé un coltello con la lunghezza della lama non consentita dalla legge.

 

Polizia e carabinieri hanno, inoltre, sequestrato una serie di materiale proibito come mazze,

spranghe, mefisti, ma nel corso delle perquisizioni non sono state rinvenute armi.

 

Nello specifico, i feriti sono nove poliziotti del Reparto mobile della Questura di Napoli ai quali sono state riscontrate delle

contusioni; un agente del Commissariato San Paolo raggiunto da un petardo che ha schivato il casco protettivo raggiungendolo al

viso; un carabiniere contuso e intossicato dai gas esplosi dai polacchi e tre tifosi del Legia Varsavia, le cui condizioni di

salute non destano preoccupazione.