È ufficiale: è nata la Confederazione dei Servizi di Confindustria, progetto promosso da ANIP e Assosistema cui stanno aderendo Uniferr, ANID e Assistal. L’annuncio è stato dato nel corso della seconda e ultima giornata di LiFE 2016 (Labour Intensive Facility Event), svoltosi all’Hotel Principe di Savoia di Milano.
Una convergenza unitaria nel settore dei servizi riassunta nel claim “Se camminiamo insieme andiamo più lontano” per una condivisione di intenti e obiettivi da raggiungere. “Finalmente è scoccata questa scintilla per riunire tutte le aziende di servizi all’interno di Confindustria – afferma Marco Marchetti, Presidente di Assosistema – Tutti possiamo parlare insieme e in maniera più incisiva per farci ascoltare anche dallo Stato. L’Italia ha un grande potenziale, e adesso è compito nostro esaltarlo”.
Prosegue fiducioso anche Pietro Auletta, Presidente Uniferr: “La nostra associazione riunisce imprese che hanno come obiettivo quello di offrire servizi di qualità ed efficienti nel settore. Per questo motivo è quanto mai utile unirsi con altre aziende affini per valorizzare tutte le potenzialità di questa rappresentanza al fine di amplificare le nostre istanze”.
Un pensiero condiviso anche da Pasquale Massara, Consigliere Anid: “Abbiamo finalmente una identità rappresentativa che riunisce tutti i servizi. Saremo tutti rappresentati in maniera forte, ma al tempo stesso l’insieme delle nostre aziende manterrà la propria identità e la propria specificità”.
Conclude la tavola rotonda Lorenzo Mattioli, Presidente Anip: “È un progetto al quale teniamo molto, quindi dobbiamo fare uno sforzo cedendo un po’ di sovranità per cercare di recuperare un gap. I servizi sono sempre più importanti in un ambito in cui la manifattura non ha lasciato molto spazio a questo settore. Oggi dobbiamo invece voltare pagina: stiamo lavorando allo statuto della nuova Confederazione e ci impegniamo fortemente a raggiungere obiettivi comuni”.
L’adesione convinta al progetto della Confederazione arriva anche da Confindustria attraverso le parole di Alvise Biffi, Vice Presidente Piccola Industria-Confindustria: “Questa nuovo soggetto deve marciare spedito, perché il mercato non aspetta. E’ indispensabile una nuova interlocuzione forte con la politica che rappresenti in maniera unitaria gli interessi del settore. E’ un percorso che deve partire dal basso: dobbiamo parlare alla pancia dei nostri imprenditori anche sviluppando modelli innovati di business che anticipino il mercato stesso”.
La Confederazione dei Servizi di Confindustria nasce con i seguenti obiettivi, condivisi da tutti i rappresentanti delle associazioni presenti:
–arrivare alla prima legge quadro sui servizi in Italia;
-costruire un nuovo contratto di lavoro unico del settore;
-ottenere una più forte caratterizzazione verso i servizi nella fase di attuazione della nuova legge sugli appalti, anche attraverso una maggiore qualificazione dell’offerta pubblica e delle stazioni appaltanti che aiuti la spesa ad essere più efficace ed efficiente.
A proposito di appalti, nella mattinata dei lavori coordinati da Oscar Giannino, altro tema forte è stato la trasparenza, in un faccia a faccia tra Lorenzo Mattioli e Michele Corradino, consigliere di ANAC. Prendendo spunto dal suo libro “E’ normale … lo fanno tutti” (Chiarelettere), il Consigliere ANAC ha ribadito la necessità di partecipare al processo di riforma della spesa pubblica, promosso dalla nuova legge sugli appalti, in un percorso che coinvolga pubblico e privato.
L’ANAC, promossa a “best practice” internazionale contro la corruzione dall’OCSE e impegnata nella redazione delle “linee guida” di applicazione della nuova normativa, “proseguirà anche dopo l’emanazione della normativa nel percorso di accompagnamento verso una moralizzazione del mondo degli appalti. E’ una sfida del Paese che vede tutti coinvolti, e l’ANAC è determinata ad andare avanti su questa strada” ha concluso Corradino.
Da ultimo l’attesissimo dibattito sulla NASPI: il Responsabile Economico del Partito Democratico Filippo Taddei ha tranquillizzato la platea: “siamo ben consapevoli che la NASPI, nel caso di cambio appalto, sia iniqua in quanto i lavoratori non perdono il posto di lavoro. Adesso si tratta solo di individuare l’iter normativo più adeguato per arrivare all’obiettivo. Ma voglio sgomberare il campo da qualsiasi equivoco: la Naspi non sarà applicata a situazioni collegate al cambio appalto.” “Finalmente – ha dichiarato Mattioli – registro una maggiore consapevolezza verso questo tema e un impegno politico deciso ad archiviare definitivamente una norma assurda contro cui ANIP si sta battendo da anni”.