Nisida, il carcere minorile ancora nell’occhio del ciclone: dopo la droga in cella, tentata evasione di massa

redazione

Ancora nell’occhio del ciclone il carcere minorile di Nisida, dove l’ultimo giorno dell’anno una perquisizione degli uomini della Polizia Penitenziaria ha potato al rinvenimento di dosi di droga tra le sbarre.
“Quel che è accaduto ieri, 2 gennaio, è stato ancor più grave”, denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE per voce del Segretario Generale Donato Capece e del Coordinatore del Settore Minorile Carmine d’Avanzo. “Si è infatti verificata una gravissima, violenta aggressione a danno di un poliziotto penitenziario. All’interno della sezione detentiva, un detenuto ha improvvisamente aggredito l’agente preposto alla sorveglianza del Reparto cosiddetto “Girasole”, spintonandolo e facendolo rovinare violentemente a terra. A questo punto, il detenuto, non pago che l’agente era tramortito al suolo, gli sottraeva le chiavi della sezione, e provvedeva ad aprire tutti gli altri detenuti, che in breve lo trascinavano all’interno di una cella, e continuavano a colpirlo ripetutamente con violenti calci in tutte la parti del corpo; l’agente, non appena gli è stato possibile, con il telefono cordless in dotazione, riusciva ad allertare i colleghi che prontamente giungevano numerosi in reparto, riuscendo a ripristinare l‘ordine e la sicurezza e ad accompagnare il collega al Nosocomio più vicino”.
Il SAPPE denuncia che “quanto accaduto, sicuramente ai fini di una evasione in massa dall’IPM, impone la necessità di evidenziare la pericolosa ubicazione del Reparto “Girasole”, la cui dislocazione, risulta fin troppo isolata dal centro nevralgico dell’Istituto, per cui lo stesso andrebbe immediatamente chiuso. Altra considerazione da farsi e’ che quanto verificatosi va ad inquadrarsi in una vera e propria dimostrazione di forza dei detenuti nei confronti dell’Istituzione! … Come a dire, “qui, comandiamo noi e possiamo fare quello che vogliamo, quando vogliamo”: inaccettabile! E a giudicare lo scenario attuale dell’utenza a Nisida, ove raggruppamenti di piu’ soggetti legati a diversi clan, di aree territoriali diverse, il rischio di una pericolosa miscela esplosiva, non è affatto scongiurabile! A ogni modo il Sappe in tutte le sue articolazioni di rappresentanza sindacale, locale, regionale e nazionale è vicino al collega vittima di tale vile aggressione. Dove sono ora quelli che rivendicano ad ogni piè sospinto più diritti e più attenzione per i criminali ma si scordano sistematicamente dei servitori dello Stato, come gli Agenti di Polizia Penitenziaria e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno rischiano la vita per la salvaguardia delle Istituzioni?”.