Operazione “El Flaco”

redazione

La Polizia di Stato di Ancona ha concluso due indagini antiprostituzione, sgominando altrettanti sodalizi criminali dediti con sistematicità alla sfruttamento ovvero al favoreggiamento della prostituzione indoor in alcuni comuni della riviera marchigiana, da parte di almeno 30 giovani ed avvenenti prostitute.

Il primo gruppo criminale, composto da cinque italiani ed una colombiana, sfruttava giovani centro e sudamericane che, dopo un periodo di “iniziazione” in Spagna e la acquisizione del permesso di soggiorno valido in Europa, si recavano in Italia dove ambivano a maggiori guadagni.

La colombiana 33enne, a sua volta già prostituta, si preoccupava di persuadere le colleghe a venire in Italia, a volte pagando loro il biglietto aereo, e di controllarne il “lavoro” una volta giunte nelle Marche. Un italiano si preoccupava di andarle a prendere all’ aeroporto di Bologna, accompagnarle nelle alcove, fornire loro schede telefoniche e carte di debito dove versare le somme dovute agli sfruttatori (ogni prostituta era costretta a versare minimo 50 euro al giorno, dunque almeno 1.500 euro al mese), pubblicare annunci hot sui siti specializzati, assicurare il periodico spostamento delle ragazze per diversificare l’ offerta ed eludere i controlli della Polizia, minacciare le prostitute che lamentavano l’ esosità delle somme pagate alla organizzazione. Gli altri 4 italiani mettevano a disposizione i loro appartamenti, mono od al massimo bilocali, dove avveniva la prostituzione. Anche il secondo gruppo, composto da 13 soggetti tra italiani, albanesi e rumeni tra loro consorziati, sfruttava giovani prostitute stavolta prevalentemente dell’ Est Europa, che venivano sistemate negli appartamenti degli italiani, in due casi ultrasettantenni che così si assicuravano elevati introiti. L’ indagine della Squadra Mobile della Questura di Ancona, iniziata su segnalazione di alcuni condomini esasperati, vede in totale denunciate 18 persone, un arrestato ,6 appartamenti ubicati tra Senigallia, Falconara Marittima,  Marina di Montemarciano (Ancona) e Porto S. Elpidio (Fermo) sequestrati, per un valore di circa 1,5 milioni di euro.