OSCAD partecipa al corso di formazione per il contrasto delle discriminazioni sull’orientamento sessuale

redazione

Un’altra iniziativa dell’OSCAD (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori), organismo interforze costituito da Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri, presieduto dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Antonino Cufalo, si è svolta a Palermo.

Alla due giorni di formazione, denominata “Asse Sicurezza”, organizzata dalla rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) in collaborazione con l’UNAR (Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali) del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno partecipato qualificati rappresentanti delle amministrazioni locali di Palermo e di Torino e delle associazioni territoriali che si occupano di discriminazioni nei confronti delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali/transgender).

In tale contesto, tra i relatori sono stati particolarmente apprezzati gli interventi dei Vice Questori Aggiunti della Polizia di Stato dr.ssa Rosaria Maida e del dr. Salvatore Montemagno, del Capitano dell’Arma dei Carabinieri Nadia Gioviale, e del Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato dr.ssa Stefania Bortolotti della Direzione Centrale Polizia Criminale, la quale ha presentato l’attività svolta dall’OSCAD ( Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori).

Nello specifico l’Osservatorio svolge un ruolo di leadership curando la formazione degli agenti della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine, con seminari ad hoc, unitamente al MIUR organizza appuntamenti costanti con studenti di ogni età, dalle scuole primarie alle Università, con il mondo dell’associazionismo sviluppa workshop tematici a livello nazionale ed internazionale, organizzando anche campagne info/divulgative sulle tematiche afferenti le complessità di ogni forma di discriminazione.

 

Nel corso dei lavori del consesso è emerso il ruolo strategico e fondamentale delle Forze dell’Ordine, del mondo dell’associazionismo, delle pubbliche amministrazioni e di tutti gli attori del tessuto sociale impegnati a contrastare le discriminazioni, anche quelle basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

In quest’ottica l’azione sinergica di questo “network sociale” si esplica in un strategia comune su quattro assi di intervento: l’educazione e l’istruzione, il lavoro, la sicurezza e carceri, i media e comunicazione.

Sulla base di quanto discusso è stata sottolineata la necessità di potenziare questa rete, già costituita, per sviluppare azioni condivise e diffondere buone prassi, mettendo a fattor comune le esperienze maturate per promuovere culture basate sul rispetto dei diritti umani.