Panda Security: i dati aziendali nel mirino dei cyber criminali

redazione

Panda Security, The Cloud Security Company, ha pubblicato il report dedicato allo terzo trimestre 2012 con l’analisi dei principali eventi nel mercato della sicurezza accaduti tra luglio e settembre. I mesi presi in considerazione hanno visto un aumento del numero di attacchi verso le più grandi aziende con lo scopo di ottenere informazioni confidenziali.

Ad esempio, Dropbox ha subito un attacco che ha causato il furto di migliaia di username e password degli iscritti. Blizzard, la società di videogame americana ha confermato l’intrusione di hacker nei loro sistemi lo scorso agosto e il conseguente furto di indirizzi email e password crittografate dei propri utenti, ai quali ha poi consigliato la sostituzione delle credenziali di login per il gioco Battle.net. A settembre, anche uno dei server interni di Adobe è stato colpito e i cyber criminali sono stati in grado di firmare due esemplari di malware con un certificato digitale della società.

I Trojan sono ancora gli esemplari più numerosiI Trojan rappresentano ancora la percentuale più elevata tra i codici creati nello scorso trimestre, con il 72.58% di tutto il nuovo malware, mentre i virus sono stati il 14.47% e i worm il 10.53%. Anche nella classifica del numero di infezioni causate, i Trojan si classificano al primo posto, con 3 attacchi su 4, seguiti da worm e virus. Due immagini di riferimento sono disponibili su http://press.pandasecurity.com/wp-content/uploads/2012/11/NEWMALWARE.jpghttp://press.pandasecurity.com/wp-content/uploads/2012/11/MALWARE-INFECTIONS.jpg

“E’ evidente che gli autori di malware hanno standardizzato le proprie tecniche, in quanto abbiamo assistito nel terzo trimestre a una continuazione dei trend già visti nella prima metà dell’anno”, spiega Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda Security. “I Trojan hanno raggiunto ancora l’80% degli attacchi e continuano a essere gli esemplari preferiti dai cyber criminali per realizzare furti di informazioni. Questo conferma che il principale obiettivo sia guadagnare denaro dalle proprie creazioni”.

La Cina è il paese più colpito

Nel trimestre di riferimento, la media di PC colpiti nel mondo è del 30.68% e la Cina è ancora al primo posto (53.17% di computer attaccati), seguita dalla Corea del Sud (52.77%), gli unici due paesi con una percentuale superiore al 50. In classifica seguono stati di ogni continente, tra cui ad esempio Turchia, Bolivia, Sudafrica. Tra le dieci nazioni meno infette, otto si trovano in Europa e quella meno colpita è l’Irlanda (20%), seguita da Norvegia (20.16%) e Svezia (22.46%).

“Tra i paesi meno colpiti sono presenti alcune nazioni tra le più avanzate tecnologicamente,” spiega Corrons, “grazie alla loro consapevolezza dell’importanza di dotarsi di misure di sicurezza per combatter il cyber crimine.”

Il report di Panda mette in luce, inoltre, i principali eventi accaduti nella sicurezza IT, tra cui alcune azioni di cyber spionaggio rivolte a giornalisti in diversi stati nel mondo, attacchi alle piattaforme mobili, con Android che diventerà sempre più interessante per gli hacker, come prossima fonte di guadagno, dato il numero elevato di dispositivi che lo adottano.

Il report completo è disponibile su http://press.pandasecurity.com/press-room/reports/