Philippe Courtot di Qualys: formazione e successi professionali da lui raggiunti in oltre 40 anni di carriera nel settore dell’IT

redazione

Philippe Courtot, ex CEO e Presidente di Qualys, persona determinata e di talento, ha lavorato in diversi settori all’interno del mercato ICT diventando un imprenditore seriale di successo.

Formazione

La famiglia di Courtot gli trasmette fin da piccolo i valori della resilienza e della capacità di adattamento sperimentati durante la guerra civile spagnola, che costringe la nonna e la madre a emigrare in Francia. Tali valori, insieme al ruolo primario attribuito all’istruzione e alla dedizione al lavoro, vengono sviluppati e fatti propri da Philippe Courtot. 

Allo stesso tempo, il contesto interculturale in cui cresce, un intreccio di tradizione spagnola e francese, gli permette di sviluppare una fervente curiosità che lo stimola a porsi domande su ogni cosa. Con un pensiero divergente e indipendente, Courtot è infatti refrattario ad adottare un comportamento prestabilito, una caratteristica che diventa l’elemento primario della sua personalità, anche dal punto di vista imprenditoriale. Questo aspetto è problematico, perché lo porta a essere poco controllabile e gestibile anche in campo lavorativo, nella misura in cui non segue pedissequamente ciò che gli viene detto di fare.

Il suo sviluppo professionale si snoda tra diversi ambiti. Si laurea all’Università di Parigi in Fisica, materia scientifica consigliata dal padre ma rispondente in minor misura ai desideri di Philippe, che sente una maggiore inclinazione verso l’architettura, professione più creativa. La sua vena artistica, tuttavia, viene da lui rivolta verso le aziende che, durante la sua carriera, modifica, svecchia e ristruttura, creando qualcosa di nuovo e innovativo, come fa l’architetto, e trasformando le aziende piccole in realtà più grandi con un notevole slancio di mercato.       

Prime esperienze lavorative

Courtot inizia a lavorare nella divisione commerciale di un’azienda che promuove i mini-computer e, nel frattempo, constata che la società francese è limitante in termini di sviluppo professionale, poiché non valorizza a sufficienza le persone. La società americana, invece, basandosi sulle reali capacità del fare, rappresenta il contesto ideale per sperimentare e crescere professionalmente. Nel 1981 arriva negli Stati Uniti e anche qui, tuttavia, si scontra con difficoltà culturali non indifferenti. Nonostante ciò, grazie alla sua tenacia e caparbietà, promuove una campagna di sensibilizzazione sul cancro al seno, dedicandosi quindi ad un’iniziativa pro bono publico che produce benefici non solo in termini di quota di mercato, ma anche alle persone fisiche. 

Nella Silicon Valley entra nel campo della posta elettronica con la piattaforma cc:Mail ed elabora la lezione più importante della sua vita, vale a dire che i clienti rappresentano l’elemento imprescindibile con cui relazionarsi perché è importante vedersi attraverso i loro occhi e, soprattutto, vedere quello che si fa con i loro occhi: il cliente è il destinatario ultimo delle azioni e delle finalità dell’impresa e, quindi, occorre assecondarne i bisogni e necessità. Infatti, se esso è soddisfatto, questa è garanzia di un buon ritorno economico. 

Nella sua lunga carriera, costellata di traguardi e successi raggiunti, l’errore più grande della sua vita è stato vendere cc:Mail a Lotus, che in realtà voleva utilizzare tale tecnologia per migliorare Lotus Notes e trasferire i clienti da un servizio di posta elettronica all’altro. 

Considerando poi i parallelismi tra vita privata e carriera, alcuni elementi sono comuni ad entrambe le sfere. Così come, secondo Courtot, nelle esperienze di vita è importante spingersi al di là dei propri limiti fisici, imparando ad affrontare la paura e riconoscendo gli ostacoli lungo il percorso, così nel mondo degli affari bisogna imparare a vedere dove si sta andando, in una prospettiva di medio-lungo periodo, e non concentrarsi sui problemi ma sulle soluzioni che si possono adottare, rinforzando e allenando il pensiero strategico. Un’altra pratica che risulta preziosa, secondo Courtot, è quella di prendersi un anno sabbatico tra un lavoro e l’altro, poiché ciò consente di assimilare quello che si è imparato nella precedente esperienza e di tornare riposati e rigenerati: il tempo può essere utile anche per riflettere sulle cose, guardarsi intorno e capire verso quale direzione si vuole andare.   

Maturità professionale

Courtot si dedica successivamente all’Enterprise Search, cogliendo l’opportunità di portare la ricerca nell’impresa attraverso internet, di cui individua subito le potenzialità e di cui si innamora per la sua proprietà precipua di collegare il pianeta e di rispondere alle singole esigenze in maniera immediata e precisa. Passa poi al settore dei pagamenti online e, infine, a quello della cybersecurity. Di fatti, si interroga sul modo in cui internet potrebbe influenzare il business aziendale, formulando il concetto di Extended Enterprise, ovvero l’idea di impresa estesa, dal momento che prevede l’esternalizzazione di server, persone e risorse da parte delle aziende e, quindi, la necessità e l’urgenza di preservare e proteggere i dati delle infrastrutture critiche aziendali. La soluzione adottata e implementata da Courtot è quella di offrire un servizio per scansionare la rete e rilevare i problemi di sicurezza al suo interno: grazie a questa intuizione e alla sua realizzazione, diventa CEO, Presidente e leader di Qualys. 

Il suo talento visionario lo porta a vedere in futuro l’esistenza di una rete wireless a banda larga che copra e connetta l’intero pianeta e consenta l’accesso ai dati in qualsiasi momento, grazie ad una semplice applicazione capace di garantire la sicurezza, fattore indispensabile da sostenere e rafforzare sempre di più.

Riportiamo di seguito, il commento di Emilio Turani di Qualys, che ha lavorato a stretto contatto con Philippe Courtot, per un lungo periodo.

“Per quasi sei anni ho avuto l’onore e la straordinaria opportunità di lavorare con Philippe, una persona che è sempre stata visionaria e in grado di anticipare i tempi nel settore dell’IT. Ho imparato molto da Philippe e dal continuo confronto diretto sono certamente migliorato nell’approccio al business e al mercato stesso, soprattutto per quanto riguarda le metodologie a medio-lungo termine. Philippe sapeva unire la vision al pragmatismo, mantenendo vive due caratteristiche che nei leader spesso possono andare in collisione. Ci sentivamo spesso per definire i progetti e le nuove strategie nelle regioni europee di mia competenza e trovavamo sempre una linea comune e una perfetta condivisione delle azioni da mettere in campo.  Ogni collaboratore di Qualys farà tesoro dei preziosi insegnamenti di Philippe e tutto quanto ci ha lasciato ci consentirà di proseguire la linea strategica da lui avviata” – ha dichiarato Emilio Turani, Managing Director per Italia, South Eastern Europe, Turchia e Grecia di Qualys.