Pirateria e diritto d’autore: passo falso della FIEG

redazione

Sulle agenzie di giovedì scorso 21 novembre è apparsa la notizia che la Guardia di Finanza ha sequestrato 13 siti che violavano il diritto d’autore. La Fieg, nella persona del Presidente Anselmi, ha, come noi, giustamente plaudito alla operazione della Guardia di Finanza, ma nel contempo, proseguendo nell’azione mediatica che porta avanti da 17 mesi a sostegno della sua iniziativa Repertorio Promopress, ha presentato quest’ultima come articolazione dello stesso “progetto” diretto al contrasto ai fenomeni di pirateria nelle reti di comunicazione elettronica, consentendo così di intendere che la GdF avrebbe operato per il rispetto delle stesse norme che, secondo le tesi Fieg, non sarebbero rispettate dalle società che fanno rassegne stampa da 35 ma anche da più di 100 anni, con un lavoro quotidiano ed esclusivamente notturno effettuato da circa 600 addetti. 

Niente di più falso. Unirass ed Assorassegne, associazioni degli operatori del settore, non vivono nell’illegalità, e da due anni si sono dichiarate disponibili a corrispondere agli editori un equo compenso per la riproduzione degli articoli, così come avviene ormai da decenni per i libri. Il comparto non è neanche marginalmente regolamentato dalla legge 633/41 che è stata violata dai siti chiusi dalla GdF, che tutela invece il diritto d’autore.
Gli associati ad Unirass ed Assorassegne vogliono dunque corrispondere un equo compenso, ma a beneficio di tutti gli editori e non soltanto di alcuni, e secondo regole certe e rispettose delle legittime esigenze di tutti gli operatori del settore, non imposte unilateralmente da un unico operatore, la Fieg-Promopress, in forza della posizione dominante che detiene laddove associa gli editori dei quotidiani più letti nel Paese (Corsera, Repubblica, Sole24Ore, Stampa, Messaggero e simili), anche se rappresenta pur sempre solamente 41 editori sui circa 2.650 operanti in Italia. 

Prova di quanto suesposto ne è il fatto che il Sen. Giovanni Legnini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria ha convocato un tavolo con FIEG, FNSI, Uspi, Assorassegne ed Unirass per cercare di raggiungere un accordo sul tema.

Se gli associati ad Unirass ed Assorassegne vivessero nella illegalità, la Camera dei Deputati, il Senato, la Corte Costituzionale, il Consiglio Superiore della magistratura, la Corte dei Conti, tutte le forze di Polizia, prima fra tutte, vista la materia, la GdF, non potrebbero rivolgersi a queste società per farsi supportare, ancora oggi, per "confezionare" la loro rassegna stampa.