Pirateria, sequestrate quattro navi in Somalia

Paola Fusco

 Un battello da pesca cinese con circa 30 membri di equipaggio è stato sequestrato da pirati
somali nel Golfo di Aden. Ne da notizia oggi a Nairobi il centro di assistenza alla navigazione per l’Africa orientale. E’ il quarto sequestro in meno di 24 ore. Ieri erano stati infatti attaccati un cargo turco e un rimorchiatore malaysiano che opera per conto della compagnia petrolifera francese Total. In un primo momento c’era stata l’impressione che questi due ultimi atti di pirateria, tutti nelle acque del Golfo di Aden, fossero avvenuti oggi, ma in un secondo momento è stato precisato che anche essi potrebbero risalire a ieri. Oggi poi è stata data notizia del sequestro di una barca da diporto di cui non si conosce la nazionalità, ma a bordo della quale sembra ci siano due crocieristi, infine del peschereccio cinese. Almeno 100 gli attacchi dei pirati somali dall’inizio dell’anno, e il fenomeno sembra inarrestabile, malgrado la crescita dei pattugliamenti di navi da guerra. Oggi anche la Cina ha annunciato l’intenzione di inviare una flotta militare nelle acque somale per una missione di lunga durata, forse tre mesi; mentre il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità una risoluzione che prevede l’intensificazione della lotta alla pirateria, e la disponibilità a un’operazione militare terra-mare nella zona, se il governo somalo lo chiederà. Il problema è che, di fatto, non esiste un governo somalo.