Polizia di Frontiera: incrementata l’attività di vigilanza al confine nord-est

redazione

La IV^ Zona di Polizia di frontiera, in considerazione del prevedibile incremento estivo dei flussi turistici e veicolari, ha predisposto una straordinaria intensificazione dei servizi di vigilanza lungo la fascia confinaria orientale che interesserà, da giugno a fine agosto, oltre agli scali marittimi ed aerei del Triveneto, le principali arterie regionali in entrata/uscita dal territorio nazionale. I controlli su strada, per i quali verranno impiegati operatori della Polizia di Frontiera dei Settori  di Trieste, Gorizia e Tarvisio (UD), vedranno mediamente impegnate 30 pattuglie al giorno, mentre, per garantire la sicurezza degli oltre 5 milioni di passeggeri che, si stima, transiteranno dai porti e dagli aeroporti del nord – est, verranno impiegati contingenti di rinforzo appositamente inviati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. In questo ultimo caso, l’ innalzamento delle misure di sicurezza e dei controlli di frontiera, sono stati opportunamente disposti in conseguenza del notevole incremento degli attracchi delle grandi navi da crociera nei porti di Trieste e di Venezia, nonché dei voli turistici in arrivo e partenza dagli aeroporti di Venezia, Verona, Treviso e Ronchi dei Legionari. Il rafforzamento dei servizi di vigilanza lungo la fascia confinaria a ridosso con Slovenia ed Austria, è stato invece approntato sia in previsione del previsto maggior afflusso di vacanzieri diretti in Slovenia e Croazia  (paese, quest’ultimo, che tra pochi giorni entrerà a far parte dell’Unione Europea), sia in considerazione di un rilevato incremento della presenza di stranieri irregolari nella zona del tarvisiano e nell’altipiano carsico. Nei soli  primi 5 mesi dell’anno, infatti, la Polizia di Frontiera di Tarvisio e di Trieste ha rintracciato 435 clandestini, per lo più di nazionalità somala, etiope, afghana e pakistana, dei quali, oltre 130, sono stati rintracciati nei giorni scorsi a seguito del rafforzamento del dispositivo di osservazione e vigilanza confinaria, che, soprattutto nel tarvisiano, si è estrinsecato mediante mirati controlli anche sui convogli ferroviari in transito dalla stazione di Tarvisio. Nell’intento di monitorare ed efficacemente contrastare sia l’immigrazione clandestina che, più in generale, i traffici criminali transfrontalieri, gli operatori dei Settori di Tarvisio e di Trieste hanno partecipato, lo scorso mese di maggio, ad uno specifico corso, di “orientamento e movimentazione in zone impervie”, tenuto da qualificati istruttori della Polizia di Stato. Nel corso dell’attività addestrativa, che ha avuto come cornice i sentieri carsici e quelli boschivi della Alpi Giulie, sono stati forniti anche utili indicazioni per l’impiego, nell’ individuazione di persone in zone difficilmente accessibili, di innovative tecniche di ricerca che utilizzano tecnologia GPS. In considerazione della particolare morfologia della fascia confinaria orientale, montuosa del tarvisiano e carsica nella provincia di Trieste, nonché del rilevato attraversamento di zone boschive nel tentativo di far illegale ingresso in Italia, si è ritenuto quindi, in via sperimentale, di indirizzare i controlli anche lungo strade forestali e sentieri, normalmente, poco battuti.