Polizia di Stato e D.I.S.S. Università di Parma

la redazione

Nel decennio 2001/2010 l’Italia ha registrato una riduzione della mortalità per incidente stradale del 42,4%, in linea con la media europea del 42,8% che segna quasi il raggiungimento dell’obiettivo fissato dall’Unione Europea nel Libro Bianco del 13 settembre 2001, che prevedeva il dimezzamento dei morti sulle strade entro il 2010.Focalizzando l’attenzione sulle ultime statistiche disponibili, nel 2010  in Italia  hanno perso la vita per incidente stradale 4.090 persone (fonte Istat, istat.it/it/archivio/44757) mentre in ambito europeo si sono registrati 31.111 morti per incidente stradale, il 10,8% in meno rispetto all’anno precedente (fonti Community database Accidents on the Road in Europe, ec.europa.eu/transport/road_safety e youthforroadsafety.org) . Per consolidare il successo delle iniziative precedenti – il programma europeo 2001-2010 ha salvato oltre 78.000 vite umane – l’Unione Europea ha lanciato una nuova sfida con l’obiettivo di dimezzare il numero dei decessi entro il 2020 definendo un quadro di sette obiettivi strategici, tra i  quali il  miglioramento dell’educazione stradale e della formazione per gli utenti della strada.È in questa strategia che si inserisce il protocollo firmato questa mattina tra il Prefetto Santi Giuffrè, Direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato e la Prof.ssa Lorella Montrasio, Direttore del DISS – Centro di ricerca per la sicurezza stradale costituito nell’ottobre del 2010 presso l’Università di Parma.La Polizia Stradale, con le responsabilità e le competenze in materia di prevenzione e controllo sulle strade, lavorerà insieme al modo della ricerca per individuare strategie efficaci d’intervento. Il D.I.S.S. ha, infatti, sviluppato competenze approfondite nel settore della sicurezza stradale  in questo settore e la collaborazione potrà riguardare sia aspetti tipicamente di ricerca applicata sia di formazione degli allievi in modo da fornire approfondimenti sulle dinamiche tecniche, sociali ed ambientali del fenomeno infortunistico.I contenuti della formazione e della ricerca seguiranno direzioni diverse: dalle tematiche legate all’incidentalità stradale, agli approfondimenti sul codice della strada, alle ricerche su veicoli, strade e infrastrutture, ad attività di comunicazione in materia di sicurezza stradale.

Soddisfazione è quella espressa dal Prefetto Giuffré: “La collaborazione con il mondo dell’università e la ricerca è uno dei modi in cui la Polizia di Stato declina il concetto di sicurezza partecipata e condivisa, strategico per il Ministero dell’Interno. Per la Polizia Stradale è molto importante poter contare sulla ricerca e su strumenti validati scientificamente per nuove e più efficaci prospettive di prevenzione e d’intervento. E credo che valga il reciproco: il risultato scientifico immediatamente trasferibile in un ambito applicativo così importante come la sicurezza stradale conferisce valore e prestigio alla stessa ricerca”.