Polizia, domani il premio “Umberto Improta”

Paola Fusco

 Si terrà domani, presso la Scuola Superiore della Polizia di Stato, la VI edizione del premio alla memoria del Prefetto Umberto Improta, scomparso il 28 gennaio 2002. Funzionario dell’ufficio politico presso le Questure di Genova e Roma, direttore dell’antiterrorismo negli anni di piombo, protagonista di numerose e importanti operazioni antiterroristiche che consentirono la disarticolazione delle colonne brigatiste venete, campane e lombarde, nonché artefice delle indagini che portarono alla liberazione del Generale americano Dozier e responsabile delle indagini che portarono all’arresto degli autori dell’omicidio del giudice Occorsio. Questore di Cosenza, Milano e Roma e poi Prefetto di Napoli, Improta è stato, per 40 anni un riferimento per i giovani funzionari della Polizia di Stato che con lui sono cresciuti nelle varie articolazioni della Pubblica sicurezza prima e della Polizia di Stato poi. Con questo premio la moglie Angela, i figli e gli amici, di concerto con il Dipartimento della Pubblica sicurezza, come ormai avviene da sei anni, vogliono ricordarne la memoria conferendo a personale della Polizia che si è distinto in particolari interventi e operazioni, un premio a lui intitolato, predisposto da un’apposita Commissione. Quest’anno i destinatari sono: il sostituto commissario Domenico Lippiello e il sostituto commissario Antonio D’Agostino, attualmente in servizio presso la Questura di Caserta, per aver fatto luce su un omicidio di stampo camorristico avvenuto nel 2003 a S. Nicola La Strada (Ce); l’ispettore capo Vincenzo Esposito, attualmente in servizio presso la Questura di Napoli, protagonista lo scorso anno, a Marano di Napoli, quando riuscì a bloccare una rapina a un furgone portavalori, benché si trovasse libero dal servizio e in compagnia della figlia; l’ispettore capo Roberto Baccichet, attualmente in servizio alla Questura di Napoli, che ha lavorato sui legami tra i componenti di un clan napoletano e i loro corregionali residenti negli Stati Uniti appartenenti al clan italo-americano Genovese: inviato in missione negli Stati Uniti con un collega, ha acquisito elementi investigativi tali da consentire al Tribunale di Napoli di emettere 49 ordinanze di custodia cautelare con il sequestro patrimoniale di beni immobili, attività commerciali, conti correnti, autovetture; l’assistente capo Alessandro Marchi, attualmente in servizio presso la Questura di Siena, per le indagini svolte a seguito di una rapina in banca; l’ispettore superiore S.U.P.S. Marco Spagnolli, attualmente in servizio presso la Questura di Trento, e l’Ispettore capo Roberto Savignano, in servizio presso la Questura di Milano, per le indagini sulle rapina nelle ville del nord tra il 2004 e il 2005, con missione in Albania per collaborare all’arresto di due latitanti.