Polizia penitenziaria, Genova: sventato suicidio di detenuto

Roberto Imbastaro

“Il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziati del Reparto di Polizia Penitenziaria di Marassi ha permesso di salvare la vita, questo pomeriggio,a un detenuto italiano di 50 anni circa, ristretto dai ieri in isolamento nella VI Sezione detentiva per presunti maltrattamenti in famiglia, che ha tentato il suicidio in cella mediante impiccamento. Il tutto è avvenuto subito dopo il colloquio che aveva avuto con il suo legale.  E’ ancora una volta solo grazie alla professionalità, al tempestivo intervento, alle capacità, all’umanità ed all’attenzione del Personale di Polizia Penitenziaria che un detenuto è stato salvato da un tentativo di suicidio. Un gesto particolarmente importante e da mettere in evidenza, tanto che il SAPPE chiederà all’Amministrazione penitenziaria di Roma una adeguata ricompensa (lode o encomio) al Personale di Polizia che è intervenuto per salvare la vita al detenuto, che ora lotta tra la vita e la morte all’Ospedale. Quello dei Baschi Azzurri è stato un gesto eroico e da valorizzare, comportamento che nelle carceri italiane accade purtroppo con drammatica periodicità: si pensi che nel solo 2010 la Polizia Penitenziaria ben 1.137 tentativi di suicidio di detenuti ed impedendo che i 5.703 atti di autolesionismo posti in essere da altrettanti ristretti potessero degenerare ed ulteriori avere gravi conseguenze”. Lo dichiara Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri, in relazione all’ennesimo evento critico accaduto nel carcere genovese di Marassi.
“I nostri Agenti, proprio a Marassi, pagano ancora una volta in prima persona le tensioni che si registrano nelle carceri. Parliamo di una realtà caratterizzata da un pesante e costante sovraffollamento penitenziario, che aggrava le già pesanti condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria. Il suicidio sventato dai nostri colleghi non deve passare inosservato perché la dimostrazione concreta della realtà quotidiana della nostra professione di Baschi Azzurri è rappresentare ogni giorno lo Stato nel difficile contesto penitenziario con professionalità, senso del dovere, spirito di abnegazione e, soprattutto, umanità.”