Polizia Penitenziaria: "Non offuscare lavoro poliziotti in carcere"

Roberto Imbastaro

Anche i Funzionari della Polizia Penitenziaria aderenti all’Associazione ANFU intervengono circa i commenti pubblicati su social network da alcuni appartenenti al Corpo dopo il suicidio di un detenuto nel carcere milanese di Opera.

“La Segreteria Nazionale ANFU, avuto riguardo ai commenti apparsi sul social network facebook, a ridosso del suicidio di un detenuto rumeno, ristretto presso la Casa di Reclusione Milano Opera, non può che manifestare sdegno e disapprovazione per gli stessi, in quanto da censurare senza se e senza ma, scrive il Segretario Nazionale Luca PASQUALONI.

Nondimeno, l’ANFU, pur condividendo la necessità di avviare procedure disciplinari nei confronti di chi si è reso responsabile di dichiarazioni che offendono la sensibilità, l’umanità e la professionalità di chi ogni giorno, nel silenzioso adempimento del proprio dovere, lavora per assicurare la tenuta del sistema penitenziario e il senso di umanità della pena, ritiene che le stesse debbano rimanere nell’alveo dei canoni ordinamentali della proporzionalità, della ordinarietà e della congruità, dal momento che sanzioni esemplari rifuggono ad uno Stato di diritto, quale è il nostro, per il semplice fatto che, così operando, si correrebbe il rischio di strumentalizzare il singolo trasgressore per fini generali di politica criminale o istituzionale: il trasgressore verrebbe, infatti, punito non nella misura corrispondente all’effettiva gravità della violazione commessa, ma nelle misura ritenuta necessaria ad intimorire tutti coloro che non hanno ancora trasgredito e che potrebbero trasgredire o, ancor di più, punito per fini di utilità sociale”.

“L’Associazione” conclude il comunicato dell’Associazione Nazionale Funzionari Polizia Penitenziaria “auspica che il clamor fori alzatosi sulla vicenda non offuschi il lavoro di tutti coloro che quotidianamente, con estremo sacrificio, lavorano negli Istituti penitenziari, garantendo legalità ed umanità”.