Postale, sventata truffa on line

Tiziana Montalbano

Nei giorni scorsi, la Polizia Postale di Campobasso ha denunciato all’Autorità Giudiziaria quattro persone responsabili dei reati di accesso abusivo a sistema telematico–informatico, sostituzione di persona e riciclaggio. Le indagini sono iniziate dalle denunce di due cittadini titolari di conti correnti bancari e postali on line, che nel visualizzare la lista movimenti, si accorgevano di prelevamenti non autorizzati, effettuati attraverso trasferimenti di denaro effettuati con bonifici, ricariche on line di carte prepagate, nonché di schede telefoniche per un ammontare pari a quasi quattromila euro. Le vittime si vedevano private di somme di denaro attraverso piccoli e frequenti prelievi per non richiamare la oro attenzione. Soltanto quando i malcapitati hanno voluto controllare il saldo del loro conto on line, si sono resi conto di non potervi accedere causa un reindirizzamento della pagina web da parte dei truffatori, allora, grazie a nuove credenziali (nome utente e password), rilasciate dalla loro banca, hanno potuto visualizzare il loro reale saldo contabile, accorgendosi così della frode. Gli accertamenti della Polizia Postale hanno consentito di individuare gli artefici del prelievo fraudolento e dei terminali attraverso i quali è avvenuto l’accesso abusivo al sistema di home banking. Le indagini hanno riguardato la ricostruzione dello spostamento del denaro elettronico dai conti on line fino ai malviventi intestatari delle carte prepagate e schede telefoniche su cui confluivano i proventi dei prelievi fraudolenti. Tale attività è avvenuta anche grazie alla collaborazione degli istituti bancari interessati, che prontamente fornivano agli investigatori tutto il materiale necessario all’individuazione dei beneficiari dei bonifici nonché gli intestatari dei conti correnti. Il  tempestivo intervento da parte degli investigatori ha consentito di bloccare i conti correnti bancari sui quali era confluito il denaro prelevato illecitamente. Gli accessi fraudolenti, al fine di carpire i codici di accesso riservati dei conti correnti, si concretizzavano attraverso un reindirizzamento della pagina web, dirottando la connessione internet su siti contraffatti, cosicché, quando i malcapitati provavano ad accedere all’ home banking, tramite i loro pc, il sistema indicava un messaggio di errore: “Sistema non operativo rivolgersi alla banca di riferimento”. In realtà il messaggio traeva in inganno i malcapitati simulando un’interruzione del servizio mentre i malfattori mettevano in pratica il trasferimento illecito del denaro.