Prato: controllo sulle sementi irregolari cinesi

Eugenia Scambelluri

Rinvenute in un’azienda agricola di Prato gestita da cittadini cinesi un totale di 74 confezioni di sementi tra barattoli e bustine riportanti etichette con scritte esclusivamente in cinese, risultate non regolari ai sensi della normativa in materia in quanto non è stato possibile risalire alla specie, né al produttore né all’importatore. Per tale motivo, il materiale di propagazione è stato posto sotto sequestro amministrativo ed al titolare dell’impresa è stato notificato verbale amministrativo di circa duemila euro per aver introdotto nel territorio italiano prodotti vegetali soggetti a controllo fitosanitario senza la prescritta documentazione e per aver importato i medesimi materiali senza il previsto certificato di importazione rilasciato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Questo il risultato dell’operazione condotta dal personale del Comando provinciale di Prato del Corpo forestale dello Stato unitamente all’A.S.L. – Dipartimento di prevenzione, all’INPS (ivi compresa una persona dello specifico Nucleo Carabinieri), all’INAIL ed alla Direzione Territoriale del Lavoro presso un’area dell’estensione di circa due ettari coltivata ad ortaggi di varie specie a cielo aperto o riparata da teli di polietilene, ad opera di cittadini cinesi.

Secondo quanto dichiarato dal trasgressore, le sementi verrebbero introdotte nel territorio comunitario e italiano direttamente dai cittadini cinesi in occasione dei loro viaggi in Cina, stipate all’interno di bagagli personali ed eludendo in tal modo i controlli doganali. Gli ortaggi verrebbero invece rivenduti a commercianti o privati anche direttamente in azienda, una sorta di “km zero”.

Il rischio di inquinamento genetico delle specie alimentari nostrane con ricadute sulla biodiversità alimentare nazionale e l’alterazione delle regole di corretta concorrenza del mercato sono le principali minacce rappresentate da questi fenomeni.

La verifica, coordinata dalla Forestale,  ha consentito di rinvenire alcuni lavoratori di nazionalità cinese, uno dei quali titolare dell’impresa agricola locataria dei terreni e un altro con permesso di soggiorno scaduto da oltre due anni. Quest’ultimo è stato accompagnato in Questura per la fotosegnalazione e nei suoi confronti è stata attivata la procedura di espulsione dal territorio nazionale nei tempi stabiliti per legge. Sono state riscontrate anche violazioni della normativa in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, procedendo per tale motivo alla notifica al titolare dell’impresa di provvedimento di sospensione dell’attività.

È stato effettuato il sequestro preventivo delle strutture per ulteriori irregolarità in materia igienico-sanitaria e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro: le strutture adibite a sede aziendale e ricovero del personale consistevano in due roulotte poste sotto una struttura precaria ed altri manufatti in legno e metallo, con assenza di servizi igienici ed impianto elettrico privo dei requisiti elementari di sicurezza.