Due sovrintendenti e un agente della polizia penitenziaria, in servizio al carcere ‘La Dogaia’ di Prato, hanno subito una aggressione da un detenuto extracomunitario ristretto nel reparto di media sicurezza. Lo rende noto un comunicato del sindacato Lisiapp (Libero Sindacato Appartenenti Polizia Penitenziaria) , dove si evince che i tre poliziotti penitenziari hanno ricorso alle cure mediche,con prognosi pesanti dai 5 ai 15 giorni di prognosi.
"Siamo di fronte ad un emergenza senza fine e quelle delle aggressioni è una situazione insostenibile – afferma il segretario generale Lisiapp Mirko Manna – che rincara la dose , i poliziotti si trovano in balia delle violenze e soprusi di ogni genere da parte della popolazione detenuta” Allo stato attuale nella struttura di Prato dove avvenuta l’aggressione sono presenti circa 700 detenuti per una capienza tollerabile di 480. Inoltre stiamo assistendo a una costante riduzione del personale di polizia penitenziaria: rispetto a un organico di 345 agenti ne sono presenti circa 200".
‘Ma non è finita qui – continua Manna – ieri nella struttura minorile di Firenze i detenuti hanno dato vita ad una vera e propria rissa” dove sono intervenuti i tre poliziotti presenti in istituto ”per evitare il peggio, ma un sovrintendente e’ dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dopo aver ricevuto un fendente al viso”.
"Da tempo il Libero Sindacato Appartenenti alla Polizia Penitenziaria denunciano le gravi condizioni e il disagio lavorativo che si trovano i poliziotti ad operare all’interno delle carceri, tra cui – conclude la nota – quella di Prato che ha raggiunto i livelli massimi di tollerabilità"’.