Propoli contaminata, indagine della Forestale

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  Undicimila confezioni contenenti 450mila pastiglie al propoli, contaminate con antiparassitari utilizzati nella lotta al Varroa destructor, un pericoloso acaro delle api. Le hanno scoperte e intercettate, prima che giungessero a una ditta del Torinese, gli agenti del Corpo forestale dello Stato del Comando Provinciale di Ascoli Piceno in collaborazione con il Comando Provinciale di Torino. L’operazione è il risultato di una complessa indagine  diretta dal Procuratore Capo di Ascoli Piceno Michele Renzo e coordinata dal Sostituto Procuratore Carmine Pirozzoli e fa seguito al recente ritrovamento, in provincia di Forlì, di altre 2000 confezioni di propoli contaminata. Nel corso dell’attività investigativa, svolta su tutto il territorio nazionale, il Corpo forestale dello Stato ha ricostruito l’intera filiera della produzione, trasformazione e commercializzazione del propoli contaminato. Una vasta e capillare azione di controllo sulle ditte che ha rafforzato il sistema di allerta alimentare. Dalle analisi è risultata la presenza nella propoli di due antiparassitari utilizzati per la lotta agli acari delle api con concentrazioni  superiori ai limiti consentiti per legge. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le sostanze antiparassitarie non consentite possono costituire un serio pericolo per il sistema nervoso dell’uomo. Non a caso, uno degli antiparassitari utilizzato nella lotta al Varroa destructor trovato nel propoli bloccato dalla Forestale, è stato ritirato dal commercio alla fine del 2003 dalla Direzione competente del Ministero della Salute. E’ già stata avviata la procedura di allerta alimentare attraverso gli organi del Ministero della Salute per il ritiro del prodotto contaminato che è stato già eliminato dal mercato. L’indagine, iniziata nelle Marche e scaturita da una vasta azione di monitoraggio finalizzata ad accertare la qualità del miele biologico, è stata svolta con il supporto tecnico-scientifico dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale delle Marche. Con tale attività il Corpo forestale dello Stato intende bloccare l’uso negli alveari degli antiparassitari banditi dall’Unione Europea, accertare le irregolari quantità degli antiparassitari consentiti e verificare la tracciabilità della propoli se di provenienza nazionale o estera.