Un sofisticato sistema fraudolento per “riabilitare” debitori protestati, privi dei necessari requisiti, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Roma. L’operazione ha portato le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria, ad arrestare 12 soggetti ed eseguire decine di perquisizioni presso le abitazioni degli indagati e le sedi di numerose società. Gli arrestati, costituenti un vero e proprio sodalizio criminale, si occupavano di ricostruire la posizione dei soggetti protestati, consentendogli in tal modo di ottenere illecitamente la riabilitazione. Il tutto era reso possibile grazie alla produzione di falsa documentazione attestante inesistenti requisiti soggettivi ad opera di compiacenti funzionari pubblici in servizio presso alcuni municipi Capitolini e il Tribunale Civile di Roma. Qui, in particolare, operava un cancelliere, oggi in pensione, che assicurava l’emissione dei decreti di riabilitazione. L’esistenza di tale illecito meccanismo ha, nel tempo, determinato una abnorme confluenza, sulla Capitale, di istanze di riabilitazione di soggetti protestati provenienti da tutto il territorio nazionale.L’indebita ricostruzione della posizione soggettiva dei protestati si perfezionava mediante falsa attestazione della residenza dei protestati a Roma, dichiarazioni sostitutive firmate da ignari creditori attestanti l’avvenuto pagamento dei titoli protestati, falsi titoli di credito, artefatte levate di protesto recanti false firme di notai e inesistenti numeri di repertorio. Per la produzione dei falsi documenti, necessari per ottenere il decreto di riabilitazione protesti, i sodali si sono avvalsi anche della collaborazione di alcune stamperie Capitoline che hanno abusivamente riprodotto i sigilli di Stato ed i timbri comunali, utilizzati successivamente per la formazione degli atti falsi. L’attività fraudolenta non si è poi limitata al conseguimento della riabilitazione presso il Tribunale Civile. Infatti, una volta ottenuto il decreto riabilitativo, gli appartenenti al sodalizio criminale, attraverso la connivenza di alcuni funzionari in servizio presso le Camere di Commercio di Roma e di Frosinone, riuscivano ad ottenere l’indebita cancellazione dei protesti, “ripulendo” definitivamente la posizione dei propri clienti. L’operazione di servizio, che si è sviluppata attraverso l’esame di migliaia di fascicoli, facilitato dalla fattiva collaborazione della Camera di Commercio di Roma, ha consentito ai Finanzieri di denunciare oltre 450 persone per reati che vanno dal falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, al falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale, alla corruzione, all’omissione d’atti d’ufficio e alla rivelazione di segreti d’ufficio. L’ammontare complessivo delle somme in protesto, per le quali è stata indebitamente richiesta ed ottenuta la riabilitazione, si aggira intorno ai 20 milioni di euro. Grazie a questa indagine le Fiamme Gialle hanno interrotto un sistema criminoso che aveva determinato, nel tempo, un vero e proprio inquinamento dell’economia legale, consentendo a falsi riabilitati di accedere nuovamente al credito e di perfezionare negozi giuridici privi dei necessari requisiti patrimoniali per affrontare un qualsiasi investimento e tutto ciò in grave pregiudizio sia degli ignari istituti di credito e finanziari eroganti il credito che dei soggetti economici con i quali, di volta in volta, i falsi riabilitati stringevano rapporti commerciali.