Protezione Civile: conclusi Stati Generali del Volontariato

Redazione

Si sono conclusi ieri mattina, con l’intervento finale del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Prefetto Franco Gabrielli, gli Stati Generali del Volontariato di Protezione civile aperti venerdì 13 aprile alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti. I 233 delegati delle organizzazioni nazionali, delle colonne regionali, delle associazioni locali e dei gruppi comunali di protezione civile, divisi in quattro gruppi, hanno dibattuto sui temi dei valori, della rappresentanza, dei ruoli e delle risorse del volontariato organizzato di protezione civile. Nella giornata di oggi i rappresentanti dei delegati hanno presentato la relazione finale di questo intenso lavoro, aprendo a interrogativi per gli anni futuri e proponendo percorsi virtuosi da costruire.Gli Stati Generali del Volontariato si sono rivelati uno spazio che ha permesso al volontariato di parlare liberamente in prima persona del proprio futuro, di confrontarsi su tematiche importanti che, da tempo, si voleva affrontare insieme, ma che dopo l’ultima Conferenza del volontariato di protezione civile di Orvieto del 2000 non avevano trovato i necessari luoghi per essere correttamente affrontate. In merito ai valori del volontariato di protezione civile, il documento finale sottolinea la necessità di tutelare l’autonomia e il diritto all’identità di ogni associazione di protezione civile. A questi si aggiungono – tra gli altri – i valori della solidarietà e della sussidiarietà, intesa non come sostituzione o surroga, bensì come capacità da parte delle associazioni di sostenere le istituzioni e la cittadinanza mettendo in campo le proprie risorse negli ambiti delle attività di protezione civile previste dalla legge, assicurando nel contempo a ciascun volontario tutela e sicurezza.Quanto alla rappresentanza, i delegati giunti a Roma da ogni parte d’Italia, auspicano la creazione di un Comitato Nazionale del volontariato di protezione civile ampio, formato da rappresentanti sia di tutte le organizzazioni nazionali che delle realtà regionali, per affrontare i grandi temi comuni. Per garantire la rappresentanza a livello regionale, chiedono al Dipartimento della Protezione Civile, per il naturale ruolo di indirizzo e coordinamento che esercita nell’ambito del Servizio nazionale, di fornire alle Regioni linee guida affinché vengano costituite le Consulte Regionali del Volontariato di Protezione Civile, così da assicurare la piena partecipazione delle associazioni, garanzia anche dell’immediata operatività e della progressiva crescita.Sui ruoli e le modalità operative, il documento finale auspica una maggiore armonizzazione ed omogeneizzazione dei regolamenti regionali in tema di concorso del volontariato di protezione civile. Le qualità del volontariato di protezione civile sono indissolubilmente legate alle qualità del sistema nazionale di cui sono parte integrante; non è immaginabile una tutela del volontariato di protezione civile se contestualmente non si salvaguardano l’organizzazione istituzionale, le risorse e gli strumenti normativi e operativi che permettono al Sistema di protezione civile nazionale di mantenere ed accrescere quel livello di tempestività, capacità ed efficacia cui è impensabile rinunciare. “Partendo da questi presupposti – si legge nel testo approvato dagli Stati generali – il volontariato ribadisce che una protezione civile funzionale ed efficiente non può prescindere dal livello istituzionale in cui è posto, ovvero, senza ombra di possibile equivoco, in quella posizione super partes che solo la Presidenza del Consiglio dei Ministri può garantire”.

Il documento finale sottolinea anche la necessità di valorizzare maggiormente il volontariato. “La figura del volontario è la risorsa alla base del nostro servizio che non può essere considerato un costo ma un investimento per la crescita dell’intero sistema Paese”. Per promuoverne lo sviluppo attraverso una costante azione formativa e di coinvolgimento resta fondamentale potenziare l’attività di coinvolgimento dei ragazzi soprattutto nelle scuole attraverso precisi programmi formativi. I delegati ribadiscono, inoltre, che la positiva azione del volontariato non può e non deve essere limitata agli interventi in caso di calamità. “E’ fondamentale – scrivono – che Istituzioni ed Enti supportino i volontari nella loro importante opera quotidiana e ordinaria nella previsione, nella prevenzione, nel supporto alla pianificazione d’emergenza e nell’informazione alla popolazione per divulgare una cultura della protezione civile”.Il reperimento e la razionalizzazione delle risorse, nell’attuale momento di grave crisi economica, è stato uno dei capitoli più importanti e delicati. Su questo fronte, i volontari propongono diverse strategie, tra cui la revisione del sistema fiscale con reali agevolazioni verso le aziende che sostengono le organizzazioni di volontariato di protezione civile, la destinazione di parte delle risorse provenienti dal recupero dell’evasione ed elusione fiscale alle attività di volontariato e non in maniera esclusiva alla riduzione del debito pubblico, l’accesso alla quota dell’8X1000 destinata agli interventi sociali dello Stato per il sostegno alle organizzazioni di volontariato.Il Capo Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, nel suo intervento finale, ha ringraziato tutti i partecipanti per il proficuo lavoro svolto. “Avete dato un’ulteriore lezione al Paese: avete discusso, vi siete confrontati, in alcune circostanze vi siete anche scontrati, ma alla fine avete raggiunto una sintesi profonda, una linea unitaria, delle direttive sulle quali costruire il nostro percorso futuro. Oggi avete dimostrato nei fatti, non con le parole, che è possibile ribadire la propria differenza e doveroso sottolineare le divergenze ma poi, laddove l’interesse è preminente, le differenze si sublimano, diventano una cosa sola che si identifica con il bene comune e l’interesse generale. Di questo oggi io, ma credo l’intero Paese, ve ne debba rendere merito”.Gabrielli ha definito “ricchi ed ambiziosi” i documenti approvati dagli Stati generali e sottolineato – a proposito dei valori del volontariato – che la gratuità deve essere un elemento centrale ma “il volontariato non può diventare una manovalanza a basso costo”. “Troppo spesso – ha aggiunto – le istituzioni pensano di risolvere i loro rapporti con voi con delle pacche sulle spalle e invece noi vogliamo che il volontariato conti sempre di più. Ma per fare questo il volontariato deve essere sempre più credibile, trasparente, verificato. Credo che ci siano troppe rendite di posizione. Questo mondo ha bisogno di crescere e per farlo ha bisogno che le forze vive siano messe nella condizione di essere presenti”.Il Capo Dipartimento della Protezione civile ha assunto l’impegno di costituire il Comitato nazionale di protezione civile auspicato nel documento finale: “dovremo avere la fantasia, l’intelligenza, la capacità di trovare una formula che sia effettivamente in grado di rappresentare al meglio il variegato mondo del volontariato di protezione civile”.