"Esercitazioni come questa servono per verificare le procedure esistenti, per testare le comunicazioni, per fare emergere le criticità del sistema e, in tempo di tregua, riallineare la capacità operativa ai cambiamenti costanti e alle richieste crescenti, e mutevoli, della società": sono alcuni dei principali obiettivi dell’Esercitazione "Odescalchi 2016" che il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha sottolineato oggi, prima giornata di test, al Centro Cooperazione di Polizia e Doganale di Ponte Chiasso in occasione della firma del protocollo di intervento per le emergenze di protezione civile di carattere transfrontaliero, siglato dal Prefetto di Como, Bruno Corda, e dal Consigliere di Stato del Canton Ticino, Norman Gobbi.
È partita, infatti, questa notte, con la simulazione di deragliamento di un treno passeggeri all’interno della galleria Monte Olimpino 2 nei pressi di Como, “Odescalchi 2016”, l’esercitazione italo-svizzera di protezione civile che consentirà nel corso di quattro giorni di testare le procedure di intervento e le funzionalità delle strutture di coordinamento in una emergenza transfrontaliera.
Sono diversi gli scenari operativi, sia in territorio svizzero sia italiano, che stanno impegnando in queste ore gli operatori, civili e militari, dei due Stati: dal campo di ricerca dispersi sotto le macerie al posto di comando avanzato per le attività di antincendio boschivo che ha consentito di testare la risposta delle squadre del volontariato regionale, in sinergia con uomini e mezzi del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco, senza scordare i centri di coordinamento istituiti a Como.
“Odescalchi 2016”, promossa dall’Esercito del Canton Ticino svizzero con il coinvolgimento dell’Esercito Italiano, in accordo con il Canton Ticino della Confederazione svizzera, la Prefettura di Como, Regione Lombardia e con il supporto del Dipartimento nazionale della Protezione civile, è una esercitazione congiunta tra i sistemi di protezione civile italiana e svizzera che ha l’obiettivo di testare la risposta della cooperazione transfrontaliera nelle attività di protezione civile, nella consapevolezza che, nel caso in cui si verifichino situazioni di emergenza che interessino direttamente o indirettamente il territorio a ridosso della fascia confinante tra la provincia di Como e il Canton Ticino, è necessario garantire una tempestiva e adeguata assistenza alle popolazioni interessate.