È stato firmato ieri il decreto per l’erogazione di 139,3 milioni di euro, sulla base di quanto stabilito dal Decreto del Capo del Dipartimento del 19 marzo 2012. Tale Decreto, in attuazione a quanto previsto dal Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico (art. 11 della legge 77 del 2009), aveva ripartito i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico relativi all’anno 2011 tra 17 regioni italiane sulla base dell’indice medio di rischio sismico.
In particolare, sui 139,3 milioni di contributi disponibili per l’anno 2011, il decreto ne assegna complessivamente 129,3 per interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico (o, eventualmente, demolizione e ricostruzione) su edifici ed opere pubbliche d’interesse strategico per finalità di protezione civile, nonché su edifici privati; 10 milioni sono invece destinati a finanziare studi di microzonazione sismica utili a una migliore conoscenza del territorio.
Calabria, Sicilia e Campania (cui sono stati destinati rispettivamente 19,9, 19,5 e 19,3 milioni) hanno ricevuto i contributi più cospicui, calcolati sulla base dell’indice di rischio, che tiene conto della pericolosità del territorio e della vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture, con l’obiettivo prioritario della riduzione della perdita di vite umane; il decreto assegna poi 10 milioni all’Abruzzo (9,3 milioni per il miglioramento o rafforzamento sismico, 700mila euro per le attività di microzonazione) e 8,6 milioni a Emilia-Romagna e Lazio (8 milioni per interventi strutturali e 600mila euro per la microzonazione in ciascuna regione). Molise, Umbria, Marche, Basilicata, Puglia, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia hanno ricevuto finanziamenti dai 7 ai 5 milioni, mentre Lombardia, Liguria e Piemonte hanno ricevuto risorse inferiori, intorno al milione di euro.