Pure Storage guida il settore con nuovi servizi e software per consolidare ulteriormente la propria vision per una Modern Data Experience

redazione

 Pure Storage® (NYSE: PSTG), il pioniere IT specializzato nello storage-as-a-service per un mondo multi-cloud, ha annunciato importanti passi avanti per la propria vision aziendale improntata alla modernizzazione del modo in cui i clienti gestiscono i dati – aggiornando l’infrastruttura, le operazioni e le applicazioni. Le novità annunciate oggi avvicinano l’infrastruttura e le applicazioni consentendo l’automazione e la gestione dello storage in stile cloud:

  • Pure Fusion™, una piattaforma storage-as-code autonoma e self-service creata per una scalabilità senza limiti, che permette ai clienti di estendere ovunque il modello operativo del cloud e di eseguire, gestire e sfruttare lo storage tradizionale come un servizio cloud. 
  • Portworx Data Services, la prima piattaforma Database-as-a-Service per Kubernetes del settore, consente ai tecnici DevOps di implementare un data service production-grade con un semplice click. Questo offre agli sviluppatori software la possibilità di accedere alle applicazioni di database di cui necessitano, senza dover diventare dei tecnici.  

“Sin dalla sua nascita, Pure ha sempre offerto semplicità e affidabilità su vasta scala – ciò di cui oggi le aziende hanno più bisogno che mai mentre adottano sempre più spesso architetture cloud native, applicazioni moderne come AI/ML e analytics avanzate. Le nostre ultime innovazioni software segnano un ulteriore avanzamento con l’obiettivo di rendere l’infrastruttura invisibile agli occhi degli sviluppatori, rendendone l’utilizzo semplice come chiamare una API e offrendola come servizio,” ha dichiarato Charles Giancarlo, Chairman e CEO di Pure Storage.

Pure soddisfa le esigenze delle aziende moderne rendendo l’infrastruttura di dati rapida da implementare, fornire e gestire. Con Pure, l’infrastruttura è automatizzata, API-driven e trasparente, e gli sviluppatori di applicazioni vengono agevolati grazie all’accesso agli strumenti di database completamente integrati e pronti per l’implementazione di cui necessitano.

“I team IT e i rispettivi clienti si sono evoluti a favore di una cultura “on demand” e con il passaggio al cloud e all’as-a-Service, la velocità e l’agilità sono diventate fondamentali. Lo storage deve stare al passo con le aspettative degli utenti finali. Ciò significa renderlo invisibile offrendo la possibilità di fruire in maniera semplice dei servizi di cui necessitano quali capacità, creazione di copie e recovery,” ha commentato Eric Burgener, Research Vice President, Enterprise Infrastructure Practice, IDC.