Rapporto italiani e igiene sul luogo di lavoro

Leonardo Pignalosa

BVA-Doxa ha effettuato una ricerca per conto di Rentokil Initial, leader mondiale in servizi di disinfestazione, disinfezione e servizi per l’igiene, in cui è emerso quanto gli italiani si siano interessati all’igiene nei luoghi di lavoro, con frequenti pulizie e disinfestazioni di questi ambienti, con l’emergenza sanitaria legata al COVID-19 che ha influito sulla percezione della pulizia.
I servizi di pulizia sono fondamentali per la salute e giocano anche un ruolo nella gradevolezza degli ambienti e nella produttività lavorativa.

L’indagine di BVA-Doxa ha mostrato come c’è chi è sempre stato consapevole dei rischi per la salute causati da una cattiva igiene negli ambienti di lavoro e chi è focalizzato su scelte sostenibili. Oltre 7 milioni di lavoratori italiani sono fanatici dell’igiene e quasi 9 lavoratori su 10 (89%) consideravano, già prima dell’emergenza sanitaria, la scarsa igiene sul luogo di lavoro una delle cause della trasmissione di malattie o infezioni.

Le indagini della ricerca hanno portato all’identificazione di quattro identikit degli italiani prima e dopo la pandemia

1) I preparati/sicuri: Sono circa il 24% degli intervistati, pari a circa 4,4 milioni di italiani occupati, prevalentemente uomini che vivono nelle regioni del Nord Ovest, tra i 35 e i 44 anni.

Lavorano in punti vendita o in aziende ospedaliere e sono quelli che da sempre sono particolarmente attenti all’igiene personale, già prima della pandemia. Il distanziamento sociale è l’unica accortezza che hanno dovuto implementare nella loro vita quotidiana, che comunque non ha creato particolari difficoltà a questi soggetti.

Il 72% di questi, però, sostiene che le aziende dovrebbero impegnarsi di più nel far rispettare le norme di igiene e di distanziamento sociale.

2) Gli attenti/esigenti: Sono il 20% degli intervistati, pari a 3,6 milioni di lavoratori. Anche in questo caso si tratta in prevalenza di uomini nella fascia d’età compresa tra i 55 e i 60 anni, residenti nel Nord Ovest.
Prima della pandemia erano particolarmente attenti all’igiene dei sanitari, mentre adesso lo sono anche per le superfici e le mani. Probabilmente non cambieranno le proprie abitudini, ma richiederanno più attenzione all’igiene degli ambienti da parte dei datori di lavoro, che non mostravano sensibilità verso l’igiene già da prima dell’emergenza. Infatti hanno lamentato la presenza di diversi insetti nei luoghi di lavoro e sono molto infastiditi dai cattivi odori e dai residui di cibo .

3) Gli insoddisfatti: Quasi 3,3 milioni di italiani occupati (il 18% della popolazione tra i 45 e i 54 anni) appartengono a questo gruppo: sono sia uomini (49%) che donne (51%), residenti nelle regioni del Nord Est, del Sud e delle isole.

Sono sempre stati attenti all’igiene personale (anche se non particolarmente all’igiene delle mani) ma hanno lamentato una scarsa cura da parte delle aziende per cui lavorano, e ritengono importante avere pavimenti puliti e scrivanie igienizzate. Sono infastiditi dalla scarsa pulizia dei luoghi, dalla scarsa igiene da parte dei colleghi e dal cattivo odore. Non sono particolarmente a disagio a causa degli insetti, ma ritengono che l’azienda debba fare di più per prevenirne la presenza. Tornando sul luogo di lavoro faranno più attenzione al distanziamento sociale e all’igiene delle superfici e dell’aria, ma non cambieranno di molto le loro abitudini.

4) Gli eco-friendly: È il gruppo più numeroso, costituito dal 39% degli italiani intervistati, ovvero oltre 7 milioni di lavoratori. Si tratta in maggioranza di uomini tra i 35 e i 44 anni che vivono principalmente nel Sud e nelle isole.

Hanno sempre considerato la correlazione tra l’igiene e la sicurezza per evitare infezioni e malattie, ma sono quelli più propensi a cambiare comportamento al ritorno sul luogo di lavoro. Sono inoltre abituati a considerare tutti gli aspetti dell’igiene, sia legati alla persona che all’ambiente. Nonostante si sentano a disagio per la presenza di insetti, ritengono che la loro azienda svolga un buon operato in materia di disinfestazione. Vorrebbero che la loro azienda fosse più attenta al verde e alla scelta di prodotti biologici, magari anche nell’utilizzo di purificatori e profumatori per ambienti.

Dall’indagine BVA-Doxa è quindi emerso che gli aspetti legati all’igiene degli ambienti influiscono sulla produttività e le donne si dimostrano più sensibili su questo tema, così come gli addetti dei settori ospitalità/ristorazione, sanitario e scuola/impianti sportivi.

Inoltre, per quanto riguarda i comportamenti che i lavoratori adotteranno nella “nuova normalità”, il principale è sicuramente il distanziamento sociale (96%), ma cambieranno per molti anche la maggior attenzione all’igiene personale (82%), il tragitto casa lavoro (70%) e la pausa pranzo (70%).