Rebibbia, follia nell’asilo nido del carcere. SAPPE: “Tragedia che si poteva evitare?”

redazione

Quel che è avvenuto oggi nell’asilo nido del carcere di Rebibbia ha sconvolto tutta la comunità penitenziaria, a partire dalle colleghe della Polizia Penitenziaria che vivono tra le donne ristrette ed i loro bimbi 24 ore al giorno con spiccata sensibilità ed umanità. Ma l’evento accaduto è stato tanto improvviso quanto drammatico, anche se mi risulta che fossero state fatte diverse segnalazioni circa le condizioni di disagio della ristretta tedesca, madre dei due bimbi buttati dalle scale del nido. Segnalazioni che evidentemente non sono state ritenute attendibili”.
Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria).
“Ripeto: si è trattato di un evento improvviso, senza avvisaglie, drammatico e tragico. Ma una riflessione deve essere fatta sul punto di vista sanitario. La situazione delle carceri è semplicemente terrificante: secondo recenti studi di settore è stato accertato che almeno una patologia è presente nel 60-80% dei detenuti. Questo significa che almeno due detenuti su tre sono malati. Tra le malattie più frequenti i disturbi psichiatrici (32%). Questo fa capire ancora di più come e quanto è particolarmente stressante il lavoro in carcere per le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”.