Roma, carceri: il SAPPE protesta e scende in piazza

Redazione

Manifestazione a Roma del SAPPE per protestare contro le indifferenze di Amministrazione penitenziaria e politica verso Polizia Penitenziaria.Stanno affluendo da tutta Italia i poliziotti penitenziari aderenti al Sindacato Autonomo SAPPE, il primo e più rappresentativo di Categoria, per partecipare al sit-in organizzato davanti al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in largo Daga, nel quartiere romano della Pisana.“Sono già presenti le delegazioni sindacali del SAPPE di Campania, Abruzzo, Toscana, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria e Calabria, oltre ovviamente a quelle del Lazio e di Roma” informa il segretario generale del SAPPE Donato Capece, mentre due enormi casse acustiche diffondono marce militari e l’inno d’Italia. “Ma altre colleghe e colleghi stanno affluendo nella Capitale dalle altre Regioni italiane.” “Siamo in piazza oggi” prosegue “per gridare la nostra rabbia verso una Amministrazione Penitenziaria matrigna verso i suoi poliziotti, lasciati da soli – e con 7mila agenti in meno in organico – nella prima linea delle sezioni detentive a gestire le tante criticità penitenziarie dovute al costante e pericoloso sovraffollamento. Siamo in piazza per denunciare la diffusa indifferenza di buona parte della classe politica del Paese ai nostri problemi, politici che trascurano colpevolmente questa grave emergenza. Bisogna completamente ripensare il sistema dell’esecuzione della pena nel nostro Paese: altro che soluzioni ’tampone’. In un anno la situazione delle carceri è rimasta sostanzialmente invariata: 67.600 erano un anno fa, 66.400 sono oggi. Il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria non ci sta più ad ascoltare passivamente demagogiche e sterili denunce sull’emergenza penitenziaria.. Per rispetto di chi in carcere lavora nella prima linea delle sezioni. Le carceri scoppiano, nelle carceri si muore e i poliziotti sono sempre più stressanti e stanchi di questo stato di cose e di questa inerzia. Per questo oggi siamo in piazza a Roma, davanti alla sede dell’Amministrazione Penitenziaria. Per chiamare alle proprie responsabilità chi guida il DAP, siede al Governo e in Parlamento”. “Il SAPPE” prosegue “è oggi in piazza a Roma proprio per denunciare i gravi problemi con i quali quotidianamente si confronta la Polizia penitenziaria. Problemi che alimentano tensione – come i costanti e continui eventi critici , gli straordinari, gli avanzamenti di carriera, gli assegni di funzione e le missioni non pagate e, da ultimo, l’assurda riforma ‘tecnica’ che farà andare in pensione i poliziotti a 70 anni. Tutto questo nell’indifferenza dell’Amministrazione Penitenziaria e delle Istituzioni. Gridiamo in piazza la nostra rabbia alle promesse a vuoto dei politici ma anche ai provvedimenti ‘tecnici’ che colpiscono sempre i soliti. E se nulla dovesse cambiare, non è escluso che manifesteremo anche il giorno della Festa del Corpo a Roma, il prossimo 18 maggio, per chiedere attenzione all’unica persona che si è dimostrata attenta e sensibile ai nostri problemi, il Capo dello Stato”.