Un uomo è finito a giudizio per stalking a Roma.
Continue telefonate anonime e pedinamenti con imboscate che terrorizzavano la vittima, le ruote bucate, insulti per strada e qualche volta schiaffi: tutto per gelosia nei confronti della sua ex dopo la fine di un rapporto durato oltre due anni.
Questa notizia che potrebbe definirsi una “non notizia” stante l’elevatissimo numero di vicende simili (ormai all’ordine del giorno), ha però un dato che la rende particolare: lo stalker ha 81 anni e la vittima 70.
I due, entrambi pensionati e vedovi, abitanti nel quartiere di Centocelle a Roma, due anni fa si sono conosciuti in una sala da ballo in quanto amanti del liscio. Tra loro è nata una storia d’amore oggi finita in un’aula di giustizia, dopo una prima denuncia che aveva prodotto, da parte del giudice, il divieto all’uomo di avvicinarsi all’ex fidanzata.
Lo stop imposto dal giudice però non ha fermato l’anziano signore che ha continuato a perseguitare la donna nonostante rischiasse gli arresti domiciliari.
L’altro ieri il giudice ha disposto che nei confronti dell’uomo si aprisse un processo per stalking in cui la donna sarà parte civile, assistita dall’avvocato Domenico Naccari.
Il rapporto tra i due nato, come detto, oltre due anni fa si era trasformato in un incubo per la donna quando, sfiancata dalle continue persecuzioni per impedire che frequentasse le sue amicizie, aveva deciso di lasciarlo.
L’uomo, temendo che lei si invaghisse di altri, pretendeva un rapporto esclusivo.
L’anziana ha sottolineato come inizialmente il pensionato le faceva telefonate minatorie, appostamenti sotto casa che duravano anche quattro giorni consecutivi, trappole o imboscate all’asilo dei nipoti e nei pressi della lavanderia dove lei lavorava, e la seguiva anche in vacanza arrivando a prenotare una camera d’albergo vicino al suo per controllarla. Successivamente, invece ha cominciato ad alzare le mani e a minacciarla di morte.