Ha tentato di evadere dal carcere VALLE ARMEA di Sanremo, ma l’attenta vigilanza della Polizia Penitenziaria ha scongiurato sul nascere il grave evento critico. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Racconta Michele Lorenzo, segretario per la Liguriadel SAPPE: “Ancora oggi dobbiamo registrare un grave evento critico accaduto nel carcere Valle Armea di Sanremo. Questa mattina, un detenuto straniera con fine pena 2029 ha tentato di evadere dal carcere scavalcando il muro dei passeggi ma è stato fermato in tempo dalla polizia penitenziaria. L’uomo è stato bloccato all’esterno del carcere. Si ripresenta, dunque, drammaticamente il problema della sicurezza negli istituti penitenziari della Liguria, ma soprattutto in quelli del Ponente ligure, ossia sanremese e imperiese dov’è evidentemente c’è la carenza di una seria cultura della sicurezza. Il SAPPE a gran voce dice basta a questo scempio, basta a questa disattenzione: Sanremo è un carcere di reclusione nel quale sono presenti i detenuti che devono scontare una lunga pena. A Valle Armea sono presenti circa 250 detenuti in un carcere che ne può contenere sì e no 200, con una forte carenza di organico della Polizia penitenziaria: non sono questi numeri giusti per gestire un istituto nel quale ci si ostina incredibilmente a dire che“va tutto bene”. Ricordo che a Sanremo si sono già verificate ancora due tentate evasioni dall’ospedale…E’ solamente grazie ai poliziotti penitenziari in servizio a Valle Armea, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie. I bravi colleghi hanno infatti bloccato in tempo il detenuto evaso da Sanremo: dopo pochi minuti, se non secondi, sarebbe fuggito. Ora bisogna che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria invii un congruo numero di Agenti di Polizia Penitenziaria per fronteggiare la grave carenza di organico del Reparto, ma una riflessione deve essere fatta sula precaria sicurezza del carcere, denunciata dal Sappe in più occasioni”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime “la solidarietà del SAPPE, primo Sindacato del Corpo, ai poliziotti penitenziari di Sanremo che hanno sventato in tempo una clamorosa evasione di un detenuto” e denuncia, infine, il clima che si vive nelle carceri del Paese: “La situazione all’interno penitenziaria si è notevolmente aggravata rispetto al 2017. I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre delle carceri italiane nell’intero anno 2018 sono inquietanti: 10.423 atti di autolesionismo (rispetto a quelli dell’anno 2017, già numerosi: 9.510), 1.198 tentati suicidi sventato in tempo dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria (nel 2017 furono 1.135), 7.784 colluttazioni (che erano state 7.446 l’anno prima). Alto anche il numero dei ferimenti, 1.159 ferimenti, e dei tentati omicidi in carcere, che nel 2018 sono stati 5 e nel 2017 furono 2. La cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Ed è grave che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria guidato da Francesco Basentini non sia in grado di mettere in campo efficaci strategie di contrasto a questa spirale di sangue e violenza”.