Sappe denuncia le criticità del carcere di Verona

redazione

Sembrano non avere fine le problematiche e le criticità presenti all’interno della Casa circondariale Montorio di Verona. Dopo le denunce sul consistente numero di ore di lavoro straordinario del direttore carcerario (con significative conseguenze per le casse dello Stato), sulla mezz’ora di pausa pranzo negata ai poliziotti penitenziari in stato di agitazione contro la Direzione per la precaria organizzazione del lavoro interno, sul ricorso alla pet teraphy per i ristretti in carcere (anziché favorire il ricorso dei detenuti in progetti di recupero ambientale a favore della città), arriva una nuova denuncia da parte del del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

“Una cosa gravissima, palesemente illegittima ed irregolare, che espone i poliziotti penitenziari a gravi responsabilità – loro malgrado – e per la quale chiediamo un immediato intervento del Ministro della Giustizia Andrea Orlando”, denuncia il segretario generale del SAPPE Donato Capece.

“Da un po’ di tempo a questa parte, i colloqui dei detenuti con familiari e amici avvengono anche con l’ausilio di telecamere che però permettono anche di ascoltare quel che si dicono. E questo è palesemente illegittimo. I colloqui penitenziari, che possono essere fino a sei al mese per ogni detenuto, sono regolati dall’articolo 18 della legge  penitenziaria 26 luglio 1975, n. 354 e dall’articolo 37 del Regolamento di esecuzione, D.P.R 30 giugno 2000, n. 230. La legge espressamente prevede che i colloqui si svolgano sotto il controllo, visivo ma non uditivo, del personale di Polizia Penitenziaria. Nel carcere Montorio di Verona però succede che, in ausilio al personale, vi siano anche telecamere di controllo che consentono di ascoltare quel che si dicono le persone. Questo è illegittimo, rilevato anche nel corso di una ispezione dell’Amministrazione Penitenziaria al seguito della quale è stato imposto al direttore la rimozione di tale irregolarità. Ma il direttore si è guardato bene dall’adempiere a quanto disposto dal DAP”, spiega.

“Non credo sia regolare che un direttore snobbi le disposizioni e i richiami dell’Amministrazione Penitenziaria. Per questo noi chiediamo che il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, anche alla luce delle reiterate denunce sindacali sulla discutibile gestione del carcere Montorio, valuti un avvicendamento alla guida della casa Circondariale. Per restituire serenità lavorativa alla Polizia Penitenziaria di Verona e per rimuovere tutte le irregolarità emerse nel corso dell’ispezione ministeriale, come appunto la grave violazione denuncia sui colloqui dei detenuti con familiari e amici”.