SAPPE: “Non c’è sicurezza nel Palazzo di Giustizia di Genova per la Polizia Penitenziaria”

Roberto Imbastaro

Luoghi malsani, alto tasso di inquinamento e grande presenza di polveri sottili: è l’inquietante fotografia delle gravi e pericolose condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari del Nucleo Traduzioni quando si recano al Palazzo di Giustizia di Genova. La denuncia arriva dal SAPPE, Sindacato più rappresentativo della Polizia Penitenziaria, che ha sollecitato un intervento del Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.

“Dal 2007 il SAPPE ha denunciato alle Autorità ministeriali, nazionali e regionali, ed alle Autorità della città di Genova – tra i quali il Prefetto, che era allora l’attuale Ministro Guardasigilli Cancellieri – i gravi disservizi e i pericoli per la salute connessi all’inquinamento ed alla presenza di polveri sottili nelle aree del Palazzo di Giustizia genovese nelle quali quotidianamente operano appartenenti alla Polizia Penitenziaria e sono presenti numerosi detenuti”, spiega Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del SAPPE. I disagi sono la conseguenza del fatto che “l’ingresso alle camere di sicurezza del Palazzo di Giustizia è situato in una galleria, i numerosissimi mezzi di trasporto che la percorrono determinano un grave inquinamento e ingenti quantitativi di polveri sottili, persino stratificate sul manto stradale e sulle mura dell’edificio”. Un serio pericolo per la salute di “coloro che quotidianamente sono costretti a stazionare  quotidianamente (in primis il Personale di Polizia Penitenziaria ed i detenuti ivi tradotti) in un ambiento malsano e pericolosissimo per la salute delle persone”.

Il SAPPE auspica un tempestivo intervento risoluto del Ministro della Giustizia Cancellieri, sottolineando come sia “oggettivamente grave che, dalle denunce del SAPPE del 2007 ad oggi, poco o nulla è stato fatto (per altro con evidenti responsabilità da parte di chi ha retto per molti anni il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Liguria, che ha colpevolmente sottovalutato la significativa criticità) per risolvere un problema che merita la massima attenzione ed una urgente e definitiva soluzione a tutela della salute di tantissime persone”.