Sardegna, ancora roghi

Paola Fusco

Gli investigatori del Corpo forestale regionale si riuniranno in tarda mattinata a Cagliari con il comandante Delfo Poddighe per fare il punto sulle indagini dopo gli incendi, la maggior parte dolosi, che hanno devastato la Sardegna. Al vertice parteciperanno gli uomini di tutti e sette gli ispettorati territoriali: Cagliari, Nuoro, Sassari, Lanusei, Oristano, Tempio e Iglesias. Diverse le Procure che hanno già aperto fascicoli, al momento a carico di ignoti. In particolare a Tempio, dove nel fine settimana almeno una decina di persone sono state a lungo interrogate per l’incendio divampato a Berchiddeddu e poi propagatosi nei comuni vicini. Decine di esche incendiarie artigianali, costituite da un mozzicone di sigaretta acceso con dei fiammiferi inseriti all’interno, sono state trovate tra Sindia (Nuoro), Suni (Oristano), Pozzomaggiore (Sassari) – paese di una delle due vittime del fuoco – e Bonorva (Sassari). Ma tracce delle stesse esche sono state rinvenute anche nel sud dell’ Isola: a Carbonia, Sant’ Antioco (Carbonia-Iglesias) e Villacidro (Medio Campidano). Su 10 incendi in Sardegna – hanno accertato gli investigatori della Forestale – 7 sono dolosi: dietro al 70% dei roghi c’ e’ quindi la mano criminale dell’ uomo. Del rimanente 30% di origine dolosa, la maggior parte e’ causato da disfunzioni della rete elettrica, il resto lo fa l’ incuria.