Secondo uno studio Nutanix l’impulso all’adozione di un modello di cloud ibrido da parte delle società di servizi finanziari è frutto di investimenti nel cloud privato

redazione

 Nutanix (NASDAQ: NTNX), leader nel private cloud, hybrid cloud e multicloud computing, presenta i risultati della terza edizione del report Enterprise Cloud Index relativo ai servizi finanziari. Lo studio, realizzato valutando i piani specifici di adozione di cloud privati, ibridi e pubblici, evidenzia una trasformazione digitale del settore, con la metà degli intervistati (50%) che riferisce che il COVID-19 li ha portati ad incrementare gli investimenti nel cloud ibrido.

Secondo le proiezioni quinquennali nel settore dei servizi finanziari, il cloud ibrido è l’unico modello IT che, in base a quanto riportato dagli intervistati, mostra una crescita positiva, con una previsione di incremento del 39% in questo lasso di tempo. Inoltre, il 43% delle società di servizi finanziari prevede di aumentare i propri investimenti nel cloud privato nel corso del prossimo anno, il 10% in più rispetto alla media globale (33%). Ciò è indice del fatto che l’adozione del cloud privato è fondamentale per la creazione di un cloud ibrido moderno.

Qui di seguito altri importanti risultati emersi dallo studio:

  • Le problematiche di sicurezza sono alla base dell’adozione del cloud privato: secondo le società di servizi finanziari le problematiche relative a sicurezza, privacy e conformità sono le più critiche quando si adottano soluzioni di cloud pubblico per l’esecuzione delle applicazioni (62%), seguite dalla capacità del cloud pubblico (30%). Ciò dimostra che, mentre il cloud pubblico ha le potenzialità per supportare le infrastrutture IT, la sicurezza dei dati sensibili non è negoziabile e le aziende sono alla ricerca di soluzioni alternative.
  • Gli investimenti in infrastrutture iperconvergenti dimostrano la fiducia del settore nel cloud privato: quasi il 50% degli intervistati del settore finanziario dichiara di aver implementato una soluzione HCI o di essere in procinto di farlo, mentre il 38% dichiara che lo farà entro i prossimi 12-24 mesi. Questo investimento è direttamente correlato all’aumento dell’adozione del cloud privato, in quanto l’HCI riduce il tempo necessario per creare l’infrastruttura software-defined scalabile necessaria per supportare il cloud privato.
  • Le società di servizi finanziari vogliono ottimizzare il loro utilizzo del cloud: le principali motivazioni che spingono il settore a modernizzare le infrastrutture IT sono il maggiore controllo dell’utilizzo delle risorse IT (59%) nonché la possibilità di beneficiare della velocità (58%) e della flessibilità necessarie (55%) per soddisfare le esigenze aziendali.
  • Il settore deve investire sul know-how per sostenere un ambiente cloud ibrido: oltre un terzo degli intervistati nel settore dei servizi finanziari (36%) ha dichiarato di non avere le competenze necessarie per gestire ambienti cloud misti privati/pubblici, mentre il 34% ha dichiarato di non avere competenze nell’ambito delle tecnologie cloud-native e dei container, come Kubernetes. Questi aspetti hanno contribuito alle sfide organizzative volte all’adozione del cloud ibrido.

Le aziende si confrontano quotidianamente con complesse iniziative di trasformazione digitale e, oggi più che mai, flessibilità e sicurezza sono fattori essenziali per un’adozione di successo del cloud”, ha commentato Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia. “I benefici forniti dal cloud ibrido sono innumerevoli e ben compresi dal settore dei servizi finanziari, ma è necessario capire come utilizzarlo al meglio e investire e sviluppare le competenze necessarie per gestire ambienti di questo tipo. Grazie a un’infrastruttura cloud ibrida, le società del comparto finanziario possono trarre valore dalla mobilità delle applicazioni attraverso i diversi cloud e ottenere un maggiore controllo della spesa IT, con la certezza della sicurezza dei propri dati”.