Sempre più giovani nelle FFAA

red

Giovani, ma già con un senso spiccato della Patria e di appartenenza alle Forze Armate, che è la motivazione principale che li spinge ad arruolarsi. E’ il ‘ritratto’ delle nuove generazioni che si avvicinano alla carriera militare che fa il presidente del Cocer (Consiglio generale di rappresentanza del personale militare) Interforze, il generale di Corpo d’ Armata Domenico Rossi. "C’ e’ una sensibilita’ positiva da parte dei giovani verso le Forze Armate -sottolinea Rossi- e questo si vede anche da un
incremento delle domande di quanti vogliono entrare a farne parte. Come Cocer, la nostra convinzione e’ che sia l’ orgoglio di appartenenza alle Forze Armate a spingere i giovani ad arruolarsi e a intraprendere questa strada, al di là delle possibili contingenze economiche". Il Cocer rappresenta unitariamente il personale dell’ Esercito, della Marina, dell’ Aeronautica, dell’ Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. E sono tre le possibili strade da seguire per i giovani che vogliono avvicinarsi alla carriera militare: presentare domanda per diventare volontario con ferma prefissata di un anno, o partecipare ai concorsi per diventare allievi ufficiali e allievi maresciali e seguire le relative scuole militari. Con la possibilita’ di salire di grado con i concorsi interni. "Oggi quello che noi recepiamo -sottolinea Rossi- e’ un giudizio sempre piu’ positivo sull’ operato delle Forze Armate, che e’ indice di gradimento dello spirito di servizio verso gli altri che ci caratterizza". Uno spirito di servizio che, secondo Rossi, fa parte della specificita’ delle Forze Armate, e va quindi riconosciuto. "Il povero ufficiale morto l’ altro giorno in Afghanistan e i suoi colleghi feriti -spiega- stanno a testimoniare che la specificita’ del comparto sicurezza e difesa e’ sostanziale". Un comparto che, sottolinea Rossi, nell’ultimo anno ha ricevuto "due segnali contrastanti". "Uno positivo, a meta’ del 2010, con il riconoscimento per legge – ricorda – della specificita’ del comparto difesa e sicurezza. E’ la prima
volta che si sancisce per legge che il nostro comparto deve avere un trattamento diverso dal resto della pubblica amministrazione. E’ stato un segnale positivo, forte, da parte del governo". "Allo stesso tempo -lamenta Rossi- ci e’ arrivato un segnale negativo dalla manovra finanziaria per il prossimo triennio, che ha inciso profondamente sulla pubblica amministrazione, e ha toccato maggiormente il personale di difesa e sicurezza, contraddicendo anche la norma di legge. Addirittura il personale del comparto e’ stato penalizzato rispetto al resto della P.a.". "Un paradosso -sottolinea Rossi- che e’ stato notato anche da membri del Parlamento e del governo, che ci hanno assicurato più volte che e’ loro impegno ripristinare la situazione preesistente. Se pero’ non ci sara’ il riconoscimento della specificita’ del comparto -sottolinea Rossi- allora si apriranno altre riflessioni". E il generale Rossi non nega che i tagli al comparto possano portare a casi di sottoimpiego e sottoinquadramento. "Il Cocer -sottolinea- e’ impegnato per tutto il personale delle Forze Armate, e anche quindi a difesa di quanti si trovano in condizioni di sottoimpiego, che possono ledere la dignita’ professionale". Casi di sottoimpiego a parte, il presidente del Cocer ai giovani che si vogliono arruolare dice: "Ho sessant’anni e ogni volta che vedo il tricolore alzarsi provo gli stessi brividi di quando avevo 18 anni.
Cio’ che posso consigliare, a un giovane che si vuole avvicinare alle Forze Armate, e’ di puntare a provare questa sensazione dopo 40 anni di servizio".