Sicurezza stradale, italiani in ansia alla guida

Paola Fusco

La metà degli italiani guida tutti i giorni, ma con ansie e paure riconducibili a carenze formative. A dirlo è la ricerca commissionata dall’Aci all’Ispo e illustrata oggi da Renato Mannheimer, in occasione della presentazione di ‘Ready2Go’, il network delle autoscuole dell’ Aci. "Abbiamo visto che larga parte degli italiani – ha spiegato Mannheimer – ritiene insufficiente la preparazione alla guida e quindi chiede una formazione piu’ adeguata alle autoscuole". I conducenti piu’ giovani, secondo la ricerca, lamentano difficolta’ nelle ore notturne e nel traffico intenso; i piu’ maturi invece temono le condizioni climatiche avverse (ghiaccio, neve e soprattutto nebbia), perche’ non conoscono le tecniche di guida idonee. "Quasi un italiano su cinque – ha sottolineato Mannheimer – si agita con la nebbia, che e’ il grande nemico degli automobilisti, piu’ del traffico". Lo studio Aci-Ispo evidenzia come siano proprio i giovani fino a 24 anni a chiedere piu’ formazione: il 42% degli intervistati ammette di distrarsi spesso al volante; uno su tre arriva a destinazione senza sapere come; il 66% invece non sa come affrontare le situazioni critiche e quattro su dieci ammettono di guidare troppo veloce. L’ indagine sottolinea anche quelle che sono le ansie dei genitori: l’ 88% vorrebbe iscrivere il figlio a una autoscuola con un calendario formativo ottimizzato con programmi
aggiornati di teoria e pratica, e il 69% sarebbe disposto ad accompagnare il giovane in una struttura piu’ lontana purche’ valida a livello qualitativo.
E le paure di mamma e papa’ ricadono direttamente sui ragazzi: solo il 63% dei neo-patentati, infatti, guida liberamente un veicolo; al 46% e’ concesso dai genitori l’ uso dell’ auto solo per tempi e distanze limitate; il 16%, pur avendo ottenuto la patente, puo’ sedere al volante solo affiancato dal genitore. Ritornando al ruolo della scuola guida, per il 59% degli italiani e’ stata indispensabile, mentre per il 28% e’ stata utile solo per superare l’esame. Per il 9%, addirittura, e’ stata inutile e il 4% non l’ ha proprio frequentata. La quasi totalita’ degli intervistati, quindi, richiede alle scuole piu’ nozioni pratiche per affrontare le emergenze, piuttosto che quelle teoriche.