Un passaporto per imparare a muoversi in strade dove tutto è "a portata d’uomo". È l’obiettivo del progetto di sensibilizzazione alla sicurezza stradale in ambito urbano avviato dalla Regione Piemonte e rivolto ai bambini di terza, quarta e quinta elementare di dieci dei trenta comuni che si sono aggiudicati i finanziamenti per le cosiddette "zone 30": aree della città in cui tutto l’assetto della viabilità è configurato su una velocità che non deve superare i 30 km orari e in cui tutti i soggetti della strada (pedoni, auto, biciclette) sono considerati in modo paritario. Saranno 25 mila i passaporti distribuiti a partire da domani e dieci i comuni coinvolti nel progetto sperimentale: Torino, Fossano, Savigliano, Alessandria, Tortona, Valenza, Asti, Settimo, Avigliana, Carmagnola. Destinatari dei passaporti non sono però i singoli alunni, ma le classi, che si impegnano a seguire un percorso in cui i bambini saranno man mano sempre più coinvolti, passando dall’osservare e misurare i cambiamenti che la zona 30 porterà nel loro quartiere al diventare protagonisti di una piccola campagna di comunicazione, rivolta alle loro famiglie e alle comunità presenti sul territorio. "È una delle iniziative che abbiamo avviato all’interno del progetto zone 30 – spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli – Abbiamo stanziato oltre 3 milioni di euro e molti Comuni hanno risposto cofinanziando i progetti. Quella della mobilità sicura è soprattutto una questione culturale. Per questo abbiamo deciso di lavorare sui bambini e con i bambini". "Creare nella nostra città delle zone 30 e quindi delle ‘strade di casa’ da percorrere senza il timore di incrociare macchine ad alta velocita’ – sottolinea l’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero – assume un’importante valenza educativa: vuol dire restituire ai bambini la possibilità di sentirsi autonomi e responsabili al di fuori della propria casa, limitare i mezzi di trasporto privato preferendo modalità di spostamento sostenibili, favorire la conoscenza del quartiere e le regole per muoversi in sicurezza. Diventa quindi un progetto educativo oltre che stradale, anche ambientale e civico".
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