Sicurezza urbana: rischio criminalità per il 26% delle famiglie italiane

redazione

Il 26,4 per cento delle famiglie italiane sente che la zona in cui vive è a rischio criminalità. Secondo i dati dell’indagine Istat 2012 sulle famiglie, elaborati dall’Osservatorio sulla sicurezza sussidiaria e complementare dell’Assiv, l’associazione della vigilanza privata aderente a Confindustria, la percezione di insicurezza è rimasta quasi invariata a livello nazionale rispetto al 2011 (26,6%), variazioni invece vengono registrate a livello territoriale. La regione italiana che si sente meno sicura è la Campania, che occupa il primo posto con il 38,7 per cento delle famiglie che dichiarano presenza di rischio criminalità nella zona in cui vivono. Pur mantenendo il primo posto nella classifica dell’insicurezza, la Campania ha però fatto molti passi avanti, registrando il maggior tasso di riduzione (-6,7%) della percezione di insicurezza rispetto all’indagine 2011. Al secondo posto si colloca il Lazio, dove l’insicurezza è percepita da 32,9 famiglie su 100, anche qui in calo sul 2011 (-1,9%). Sale molte posizioni, dal nono al terzo posto, l’Umbria dove sono 32,7 su cento le famiglie che sentono il rischio criminalità, con un aumento del +10,8% rispetto al 2011. Al quarto posto si colloca il Veneto con 29,4 famiglie su cento (+4,2%) e al quinto la Lombardia con 29 famiglie (in calo del -3,2%). Subito dopo è la volta del Piemonte con il 27,4 per cento (+0,7%) e a seguire della Puglia dove le famiglie che dichiarano rischio criminalità sono 25,7 su cento, in aumento dell’1,3%.Le regioni dove invece la percezione di insicurezza è più bassa sono guidate dal Trentino Alto Adige, dove solo 8,6 famiglie su cento (+ 0,3%) dichiarano la presenza di rischio criminalità nella loro zona. Il secondo posto è della Valle d’Aosta col 13,1 per cento delle famiglie (+2,3%), seguita a pari merito da Friuli Venezia Giulia e Molise con il 13,8 per cento, ambedue con percentuale invariata rispetto al 2011. Le altre regioni più tranquille sono tutte meridionali: la Sardegna è al quarto posto con 14,3 famiglie su cento (-1,9%), la Basilicata al quinto con 14,6 per cento (ma rispetto al 2011 segna una crescita del 6,4% e scende di tre posizioni), seguita da Abruzzo con 16,9 famiglie su cento (-0,7%) e Calabria  con 17,8 per cento (+3,1%). I dati Istat sul numero di furti nelle abitazioni denunciate dalle forze dell’ordine, elaborati dall’Assiv, mostrano comunque un quadro sempre più preoccupante. Negli ultimi sei anni i colpi messi a segno dai ladri d’appartamento sono aumentati del 67%, passando da 141.601 del 2006 a 236.615 del 2012. Per aumentare il livello di sicurezza nelle città con il coinvolgimento delle guardie giurate armate, l’Assiv ricorda che il Ministero dell’Interno ha emanato nel 2010 il decreto che fissa norme più stringenti per la qualità dei servizi della vigilanza privata, e ha inoltre varato il progetto “Mille occhi” che prevede la collaborazione degli istituti di vigilanza privata con le forze dell’ordine.  Le imprese di vigilanza in Italia sono 896 con oltre 52.000 addetti dei quali circa il 90 % con qualifica di guardia giurata armata.