Sui social la storia della ragazzina disabile di Legnano

Samanta Sarti

E’ intervenuto direttamente il Ministero, sospendendo la partenza del pullman diretto in Austria, questa mattina, nella triste vicenda che vede protagonista una giovanissima studentessa, diversamente abile, di una scuola media di Legnano. Oltre 30.000 azioni di engagement, in costante crescita dal 14 Aprile (fonte dati: Data Web, Gruppo Data Stampa), per un caso di “discriminazione e cyber-bullismo”, come è stato definito dalle autorità competenti, destinato a lasciare il segno. I compagni della ragazzina, pare abbiano scritto su una chat WhatsApp di gruppo molte perplessità e nessuno di loro si sia reso disponibile a condividere con lei la stanza. Meglio “lasciarla a casa”, per evitare “problemi e responsabilità”. E proprio per riportare a galla il senso di responsabilità dei ragazzini “normali”, inabissatosi tra indifferenza e superficialità, il direttore scolastico regionale ha dichiarato che "il viaggio non è annullato ma vogliamo mettere la studentessa nelle condizioni di partire con gli altri, in tutta serenità". Un po’ di sollievo per i genitori della ragazza cui era mancato il coraggio, sinora, di raccontare la verità alla figlia e, affranti, hanno commentato: "Avremmo preferito che tutto questo non succedesse e soprattutto, che questa decisione non venisse presa all’ultimo momento: da settimane chiedevamo un intervento. Ora speriamo solo che si risolva tutto".

Seconda tematica, per numero di azioni – circa 7.000 –  da parte degli internauti italiani, per lo stop ai profili fake Facebook giunto dal Garante per la Privacy che ha accolto con il provvedimento n. 56 dell’11 Febbraio 2016 il ricorso di un cittadino italiano nei confronti di Facebook Irlanda. Il soggetto, titolare di un account, è stato bersaglio di minacce e sostituzione di persona da parte di uno sconosciuto che si era creato un falso profilo utilizzando i dati personali e la fotografia della vittima. Rubare i dati personali, ovviamente, è un reato. Tuttavia le lungaggini burocratiche e giuridiche, in Italia, necessitavano d’essere bypassate. D’ora in poi, grazie all’intervento del Garante, l’utente vittima potrà esigere la chiusura tempestiva dei profili fasulli.

Terza notizia, con oltre 3.000 azioni di engagement, in ascesa, è un alert lanciato dalla Polizia di Stato in relazione a l’ennesimo fenomeno di phishing: la truffa del canone RAI, un invito a pagare il contributo tramite fattura inviata via mail. L’avviso è stato pubblicato in data 7 Aprile 2016 sulla pagina ufficiale Facebook, “Una vita da social”, della Polizia che affronta tematiche relative alla sicurezza nell’uso della Rete da parte dei più giovani, e non solo; ma i picchi di viralità hanno iniziato a manifestarsi tra il 12 e il 14 Aprile. L’avviso pubblicato dalla Polizia è il medesimo presente sul sito CNAIPIC (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) ed è il seguente: “In queste ore è in corso un nuovo fenomeno di Phishing. Viene recapitata una e- mail apparentemente inviata dalla RAI radiotelevisione italiana, con la quale viene invitato l’utente ad effettuare il pagamento del canone RAI, pari a 100 euro e scaricare la relativa fattura seguendo il link indicato”. Seguono consigli tecnici su come evitare la truffa o come risolvere eventuali danni già in corso.